POLITICHE AGRICOLE UE, COLDIRETTI FVG IN CONSIGLIO REGIONALE

Come prevede il regolamento sul funzionamento del Consiglio regionale, lo scorso 31 marzo si è svolta la sessione europea, con le audizioni degli esponenti le principali categorie produttive operanti nella nostra Regione. Alla presenza degli europarlamentari Isabella De Monte e Marco Zullo, si è fatto il punto su quelle che saranno le direttrici dell’azione comunitaria per il 2017 nei principali settori di intervento dell’Unione, con una riflessione sugli obiettivi preannunciati dalla Commissione europea e dalla nostra Presidenza del Consiglio dei Ministri.
«In Europa è importante esserci – ha evidenziato il presidente di Coldiretti Fvg Dario Ermacora –,  affinché le norme non ci vengano calate dall’alto, ma vengano cucite sulle esigenze del comparto, dei cittadini e delle nostre imprese: e ciò non può che richiedere la diuturna e attenta opera degli europarlamentari, che devono farsi portavoce delle necessità di crescita e di tutela espresse dal territorio che rappresentano».
Finalizzato alla crescita e alla semplificazione delle regole che governano il settore, appare l’obiettivo di riduzione degli oneri burocratici a carico di agricoltori e Pa, attraverso una spinta alle assicurazioni agevolate e alla riorganizzazione nel sistema di assistenza tecnica alle imprese agricole. Auspicabile, perché preordinata all’efficientamento delle misure a sostegno alle imprese, la semplificazione della normativa europea sui pagamenti diretti e sullo sviluppo rurale. Sebbene l’encomiabile apporto della Regione con la Lr 1/2017, attraverso cui la stessa si farà carico dell’erogazione alle imprese di una parte delle anticipazioni finanziarie a valere sulle misure del Psr, ancora molto occorre fare per rimuovere i problemi dalla radice, a partire dalla ferraginosità nella formulazione dei bandi.
Altra, condivisibile direttrice d’intervento, è quella che prevede il sostegno al reddito degli agricoltori, la lotta alle pratiche commerciali sleali, l’agevolazione dell’accesso dei giovani al comparto. Utili, in tal senso, appaiono l’istituzione della banca della terra, che si pone l’obiettivo di recuperare terreni abbandonati restituendoli all’agricoltura, e l’attuazione della legge statale sull’agricoltura sociale, finalizzata a valorizzare la multifunzionalità dell’impresa agricola, dilatando gli spazi operativi delle fattorie didattiche e sociali.
Non meno importante la promozione dei prodotti agroalimentari, con particolare riguardo al Made in Italy: garanzia, per i consumatori, della sicurezza alimentare e dell’elevata qualità. Un obiettivo il cui raggiungimento potrà essere, tuttavia, messo a repentaglio dall’entrata in vigore del trattato di libero scambio tra Ue e Canada, il Ceta, a causa del quale verranno progressivamente a cadere tutte le regole che, in punto a sicurezza degli alimenti, protezione dei consumatori e dell’ambiente, possano essere ritenute di ostacolo alla libertà di commercio.
Peraltro, il mancato riconoscimento, in seno all’Accordo, della portata vincolante del principio di precauzione e la relativa inoperatività sul piano commerciale in Canada faranno sì che vengano erosi i presidii riconosciuti dagli Stati membri in via precauzionale. A titolo esemplificativo, verrà consentito l’ingresso, nei nostri mercati, di prodotti che nel Paese d’origine non vengono sottoposti agli stessi disciplinari di produzione vigenti in Europa. Allarmante è poi la perdita delle tutele per le denominazioni ed indicazioni geografiche: all’Italia verrebbero riconosciute appena 41 delle 288 Dop e Igp registrate.
Dal momento che la piena applicazione del Ceta è rimessa alla ratifica dei singoli Stati, in sede di audizioni la Coldiretti ha esortato gli europarlamentari e i consiglieri regionali ad adottare ogni misura atta a impedirne la ratifica da parte dell’Italia.
Intercettano le esigenze del settore primario le misure previste a tutela dell’ambiente e tese all’efficiente e razionale utilizzo delle risorse naturali, quali l’acqua ed il suolo, funzionali alla conservazione della biodiversità degli ambienti agricoli.
Sotto un’altra prospettiva, non può che essere accolto con favore l’adozione di un sistema economico green ispirato alla gestione “circolare” dei rifiuti, con la riduzione della relativa produzione, l’incentivazione del recupero e del riciclo, la riduzione delle operazioni di smaltimento. Obiettivi che Campagna Amica persegue sostenendo la vendita diretta dei prodotti agroalimentari, un’attività utile all’avvicinamento dei consumatori ai produttori e alla formazione di una cultura del consumo consapevole e responsabile.
Dalla partecipazione a questo confronto con le istituzioni, ricaviamo utili indicazioni sulla misura degli sforzi richiesti allo Stato ed alla Regione, ma anche un importante riscontro sulla correttezza della direzione di marcia seguita da Coldiretti per il rafforzamento e la tutela dell’agroalimentare.

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