Polizia recupera collezione di orologi dal valore di 50.000 euro

Giovedì 7 luglio, gli uomini della Squadra Giudiziaria del Commissariato di Polizia di Muggia, hanno recuperato della refurtiva del valore stimato di circa 50.000 euro, si è trattato di una collezione di orologi trafugati due anni fa a seguito di un furto avvenuto in una villa ai danni di un collezionista muggesano.

Gli indizi raccolti durante l’attività di indagine avevano indirizzato gli investigatori del Commissariato di Muggia verso la vicina Repubblica Slovena, giungendo già a suo tempo a recuperare e restituire al proprietario uno degli orologi trafugati e all’individuazione dell’autore del furto.

Tuttavia, le indagini finalizzate al recupero del resto del maltolto e all’individuazione di altri eventuali criminali che avessero partecipato all’attività delittuosa non erano mai state definitivamente chiuse, la svolta decisiva è giunta grazie al collezionista danneggiato il quale, navigando su dei siti internet dedicati alle compravendita di beni da collezione, aveva individuato degli orologi che gli erano parsi simili, per non dire identici, a quelli che erano stati indebitamente sottratti dalla sua abitazione nel 2019.

Il collezionista si era dunque precipitato presso il Commissariato di P.S. di Muggia per fornire agli investigatori tutte le informazioni utili al recupero degli orologi; i poliziotti, immediatamente attivatisi per individuare il luogo ove gli orologi erano custoditi, risalivano infine ad una gioielleria cittadina. Al momento del controllo, il confronto tra i numeri seriali degli orologi di cui era stato a suo tempo denunciato il furto e quelli rinvenuti presso la gioielleria, confermava che effettivamente si trattava degli orologi cercati.

A quel punto scattava il sequestro della refurtiva che, al termine delle indagini, sarà restituita al legittimo proprietario.

Gli orologi di cui trattasi erano stati messi in vendita su dei siti specializzati al prezzo totale di circa 50.000€.

Sono in corso ulteriori indagini per ricostruire i passaggi di mano avvenuti dal momento del furto presso l’abitazione del collezionista sino all’ignaro gioielliere che li ha immessi sul mercato regolare del collezionismo.