Pordenone: Ideal Standard, Orcenico verso la chiusura

IDEAL_STANDARD_1Orcenico chiude: lo stabilimento della Ideal Standard nel pordenonese non fa parte delle strategie future del gruppo del fondo americano Bain Capital Partners. La decisione era nota, ma oggi l’azienda ha voluto ribadire la posizione, anche per replicare in modo netto alle parole del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Alla Camera, il rappresentante del governo aveva parlato ancora dell’esigenza di “un minimo di disponibilità della proprietà” per tenere aperto lo stabilimento di Orcenico. “Siamo di fronte a una chiusura assolutamente inspiegabile e inaccettabile che non consente neppure un buon uso degli ammortizzatori”, aveva attaccato Poletti, esprimendo una “condanna piena”. Ma tra i lavoratori di Orcenico sembra esserci perfino più consapevolezza rispetto agli uffici del Ministero sul fatto che la chiusura non si potrà evitare. Anche oggi gli operai si sono riuniti in assemblea, hanno parlato, protestato, raccontato alle telecamere il dramma di perdere 399 posti di lavoro, con centinaia di famiglie in difficoltà. Eppure i lavoratori – e i sindacati – provano a guardare avanti. Nell’ormai lunga cronistoria della vertenza di Orcenico la speranza è la continuità della produzione. I sindacati sostengono che la fabbrica non sarà forse più strategica per Ideal Standard, ma può continuare a produrre. Per esempio con la nascita di una cooperativa di lavoratori: l’ipotesi è caldeggiata anche dal segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. Il ministro Poletti, uomo della cooperazione, ci crede, e per questo il Ministero ha convocato un nuovo tavolo di confronto per il prossimo 22 luglio. Si riparte dalla fragile intesa raggiunta ieri tra sindacati e azienda – ovvero, rinvio dei licenziamenti per studiare le carte – e dalla volontà di garantire da una parte la cassa integrazione e dall’altra la costituzione della cooperativa. “Noi lavoreremo ancora perché vorremmo riaprire il tavolo”, ha concluso Poletti, mentre la Regione Friuli Venezia Giulia promette battaglia: “Sembra che la proprietà abbia deciso di uccidere lo stabilimento di Orcenico ma a questo evento non possiamo rassegnarci”, ha detto il vicepresidente Sergio Bolzonello. Le ultime speranze sono ancora nella nota dell’azienda, che nel ribadire la chiusura afferma “la volontà di individuare una soluzione per mitigare l’impatto”. Il riferimento è agli accordi del 15 e 22 maggio, firmati e mai implementati. Prima c’era in campo l’ipotesi dell’acquisizione da parte di Bpi, naufragata con tanto di divorzio e accuse tra l’azienda e Unindustria. Al tavolo, Ideal Standard potrà confermare se davvero è disposta a dare corpo ai patti, altrimenti l’esito è già scritto, e dopo aver salvato Electrolux, Pordenone perderà ancora uno stabilimento.