Pordenone Legge: il bilancio dell’edizione 2015

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Entusiasmo è la parola chiave del primo bilancio tracciato ‘a caldo’, nella quinta e conclusiva giornata di pordenonelegge 2015, Festa del Libro con gli Autori che si chiude oggi, domenica 20 settembre. Lo sottolinea il direttore artistico Gian Mario Villalta, impegnato nella cura del festival accanto ad Alberto Garlini e Valentina Gaparet, nell’incontro stampa di resoconto: «La varietà e complessità delle proposte, la qualità e quantità degli eventi e dei protagonisti, l’efficacia della macchina organizzativa hanno conquistato gli autori, gli ospiti, le case editrici, gli operatori italiani e internazionali che ci hanno raggiunto a pordenonelegge. Non capita spesso, per gli autori, di trovarsi bloccati al firma copie per un’ora dopo l’incontro,  a pordenonelegge in questi giorni è stato frequente. Incentivare la corsa al dato numerico di fine manifestazione non è la nostra priorità – ha spiegato ancora Villalta – ma i dati sono oggettivi e sotto gli occhi di tutti. Più incontri, oltre 300, più autori, ben 460, e più location, una quarantina circa perennemente esaurite e col pubblico assiepato intorno che spesso eguagliava quello che aveva trovato posto a sedere.  Certamente quello 2015 è stato un pubblico impressionante per quantità: nei luoghi di incontro ma anche, in generale, nel contesto di una Festa del Libro che si svolge sotto i tendoni dei libri e per le strade del centro storico, fra una sede di appuntamento e l’altra.

«Non possiamo non confermare le presenze 2014, oltre 130mila  – ha fatto eco il presidente della Fondazione Pordenonelegge.it Giovanni Pavane non possiamo non registrare con piacere che il pubblico ha riempito quest’anno nuove sedi ed è affluito per un numero più alto di incontri, sin dalle giornate iniziali del festival. Certamente un ottimo riscontro per la 2^ edizione firmata sul piano organizzativo da Fondazione Pordenonelegge.it         Abbiamo registrato con piacere l’aumento del target di giovani e ragazzi agli incontri: un terreno nel quale è impegnativo seminare, ma che ci dà molta soddisfazione e sul quale rilanceremo per l’edizione 2016. Solo qualche mese fa abbiamo presentato un importante studio dell’Università Bocconi curato da Guido Guerzoni, sull’impatto economico e fiscale di pordenonelegge. Siamo felici che questi 5 giorni, per l’affluenza del pubblico e l’evidente indotto legato al forte aumento dell’incoming, possano confermare il valore economico e non solo socioculturale di una manifestazione che sa fare squadra con la città e il territorio. Sappiamo che gli enti pubblici regionali, per ogni euro investito sul festival possono riceverne indietro ben 7, grazie all’indotto generato da pordenonelegge. Una attestazione importante quando si ricevono contributi pubblici. Il nostro obiettivo guarda adesso all’autonomia della Fondazione Pordenonelegge.it, e al suo ulteriore potenziamento come agenzia culturale di riferimento per il territorio, come nel caso del Premio Hemingway a Lignano o per Idea Natale a Udine».

E i numeri di pordenonelegge sono già a favore di un traguardo che punta all’autonomia della sua Fondazione: «quest’anno il festival, a fronte di un budget di circa 800mila € ha toccato quota 53% nel fundraising privato – ha affermato il direttore di Fondazione Pordenonelegge.it Michela Zin – e il crowfunding è cresciuta di circa 1/3 rispetto al 2014, con 1710 “Amici” del festival in luogo dei 1297 dello scorso anno. Un trend che ci ha aiutato nella riduzione e gestione delle code per gli incontri, con il 40% dei posti riservato in prelazione di ingresso a chi aveva prenotato. Ma pordenonelegge è anche fare squadra con la città: e l’adesione spontanea e corale di esercizi commerciali, bar e ristoranti risalta agli occhi di chiunque faccia tappa a pordenonelegge. Sono venuti da molte città festival per guardare al nostro e prendere appunti: operatori culturali di Salerno, Cortina e Cagliari, ma anche operatori internazionali legati a un progetto europeo sul quale siamo impegnati con partner di Polonia, Scozia, Francia, Germania e Belgio».