Pordenone: spaccio, arrestati 22 richiedenti asilo afghani e pakistani

Ventidue stranieri, già richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta, sono stati arrestati per avere messo in piedi una imponente rete di spaccio. Alle indagini, svolte dalla Polizia, hanno partecipato anche agenti sotto copertura del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato di Roma. Alcuni pakistani e afghani, giunti in città come richiedenti asilo politico, che è stato loro negato, avevano a mano a mano iniziato a controllare il mercato delle droghe, sopratutto quelle leggere, spacciando nei parchi cittadini. Sono stati sequestrati circa tre chili marijuana, ma si stima che gli arrestati, ormai tutti fuori dal progetto di accoglienza istituzionale – vivevano per strada o in case private, ospiti di connazionali – avessero un giro di stupefacenti di almeno un chilo a settimana. (ANSA).___

Questa mattina, a Pordenone, la locale Squadra Mobile ed il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato sono impegnati nel rintraccio e nella cattura di 22 stranieri, quasi tutti richiedenti asilo, ritenuti responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’operazione antidroga, coordinata della Procura della Repubblica di Pordenone, è stata avviata d’iniziativa nel mese di febbraio dai citati Uffici, in collaborazione con la Polizia Locale e la Direzione Centrale per Servizi Antidroga.

L’attività investigativa si è sviluppata nei confronti di un gruppo di spacciatori stranieri, quasi tutti richiedenti asilo, che hanno presidiato stabilmente e a turno le aree del parco Querini, del Bronx e delle adiacenze del Queen’S bar di Pordenone, luoghi notoriamente frequentati da giovani, anche minorenni. Gli stranieri hanno presidiato le predette zone realizzando un’attività di spaccio rivolta ad un numero indifferenziato di giovani acquirenti.

Attraverso mirati servizi di osservazione e con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e di sistemi di videosorveglianza è stato possibile impiegare, d’intesa con il Pubblico Ministero Monica CARRATURO e con il Procuratore Capo Raffaele TITO, per la prima volta in questo capoluogo, operatori sotto copertura per l’acquisto di droga.

La tecnica investigativa utilizzata si fonda sulla possibilità di autorizzare l’acquisto di stupefacente da parte di uno o più investigatori, nonché sulla facoltà di ritardare l’arresto degli spacciatori responsabili della cessione.

Tali istituti giuridici, permettendo di ritardare l’esecuzione di attività repressive nei confronti degli indagati responsabili delle cessioni, hanno permesso acquisire ulteriori elementi investigativi senza pregiudicare il proseguimento dell’attività.

Gli acquisti degli agenti sotto copertura hanno permesso di ottenere in tempi brevi elementi probatori nei confronti di 14 persone, per cui sono stati resi esecutivi gli arresti. Il provvedimento restrittivo emesso dal G.I.P. Rodolfo PICCIN, invece, scaturisce dall’attività tecnica svolta nei confronti di ulteriori 8 indagati, sulla base di elementi raccolti con metodologia tradizionale.

L’attività investigativa ha evidenziato come gli indagati abbiano realizzato numerosi episodi di spaccio in pieno giorno senza che la presenza di estranei o di condizioni di tempo sfavorevoli influenzasse in negativo l’attività illecita, evidenziando una certa pervicacia e sfrontatezza da parte degli spacciatori, disinvolti nella reiterata consumazione del reato.

Lo stupefacente è stato sovente occultato all’interno di buche ricavate nel parco o in fioriere; i quantitativi minori sono stati invece a volte nascosti dagli spacciatori sulla loro persona, nascosti negli indumenti o nelle parti intime.

L’operazione di polizia giudiziaria ha permesso di documentare l’abilità degli indagati nella gestione dell’attività illecita: i criminali sono riusciti, in tempi brevissimi ed in via continuativa, a reperire apprezzabili quantitativi di droga destinati alla distribuzione a giovani acquirenti, realizzando decine di transazioni giornaliere. Nel corso dell’inchiesta sono stati complessivamente effettuati 28 arresti (di cui 25 ritardati) e svolti altrettanti recuperi di stupefacente.

Sono state eseguite le seguenti misure cautelari:

misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di:

  1. T. E. di anni 20, cittadino gambiano

  2. Z.N. di anni 24, cittadino afghano, richiedente asilo

  3. S. F. di anni 23, cittadino afghano, richiedente asilo

la misura obbligo di presentazione alla P.G nei confronti di

  1. K. M. di anni 28, cittadino pakistano, richiedente asilo

  2. A.G. di anni 37, cittadino pakistano, richiedente asilo

  3. A.H. di anni 30, cittadino pakistano, richiedente asilo

  4. N.K. di anni 25, cittadino pakistano, richiedente asilo

  5. T.C. di anni 25, cittadino senegale

Il P.M., inoltre, ha disposto l’esecuzione di ritardati arresti nei confronti di

  1. S. M. di anni 28, cittadino pakistano, richiedente asilo

  2. R. A. di anni 26, cittadino pakistano, richiedente asilo

  3. Z. A. di anni 32, cittadino pakistano, richiedente asilo

  4. M. S. di anni 29, cittadino afghano, richiedente asilo

  5. T. M. di anni 18. cittadino pakistano, richiedente asilo

  6. O.N. di anni 33, cittadino nigeriano

  7. A. Q. di anni 34, cittadino pakistano, richiedente asilo

  8. A. M. di anni 27, cittadino pakistano, richiedente asilo

  9. H. H. di anni 27, cittadino pakistano, richiedente asilo

  10. K. M. di anni 43,cittadino afghano, richiedente asilo

  11. M. R. di anni 22, cittadino bengalese, richiedente asilo

  12. K. A. di anni 19, cittadino afghano, richiedente asilo