Pordenone: Trentemoller chiude Sexto’nplugged – 27 luglio 2017

ajaxmailTra i dj più influenti della scena elettronica mondiale dei primi anni 2000, Anders Trentemøller è noto soprattutto per aver contribuito alla diffusione della minimal-techno, affermandosi al grande pubblico nel 2005. Il suo percorso è iniziato tra le fila della deep-house nel 2000, spostandosi poi verso la minimal ed infine aprendosi alle più vaste e raffinate contaminazioni dell’ambient e dell’indie. Tra gli artisti più ammirati degli ultimi anni, in grado di amalgamare l’elettronica con chitarre sporcate di rock e prog-rock, capace di un suono intenso ed inclassificabile, ha pubblicato a settembre 2016 “Fixion”, il quarto album di studio che vede il danese Trentemøller, dal vivo, sul palco con altri quattro rodati compagni, pronti a destreggiarsi tra basso, batteria e synth.
Originario di Copenhagen, Trentemøller è, nei primi anni 2000, tra i migliori djs mondiali della musica dance alternativa. Dopo numerosi EP, nei quali tende gradualmente a ridurre gli strumenti ed i sintetizzatori, avvicinandosi sempre più allo stile minimal, nel 2006 rilascia “The Last Resort”, il suo primo album in cui sperimenta dall’ambient alla deep techno. Nel 2010 pubblica “Into The Great Wide Yonder”, che contiene la super hit “Moan”. Il 2013 è l’anno di “Lost” e tre anni dopo è la volta di “Fixion”, l’ultimo album di studio, una sorta di logica conseguenza al precedente disco, un lavoro volto a catturare l’esperienza dal vivo di Trentemøller come band. “Fixion” contiene tutte le sfumature e la melanconia del sound danese, un disco intriso di elettronica ed underground dark wave, con rimandi al post-punk di fine anni Ottanta e numerosi featuring tra cui quello con Jehnny Beth delle Savages che presta la voce nel brano “River In Me”.
Dopo una prima serie di date, che hanno visto Trentemøller e band esibirsi in oltre 50 città tra Europa e Nord America, il tour di “Fixion” arriva anche a Sexto’nplugged Festival giovedì 27 luglio.
Sul palco, oltre ad Anders Trentemøller (keys, percussioni), anche Jakob Hoyer (batterie), Jakob Faigren (basso, synth), Jeppe Brix Sørensen (chitarra, synth) e Marie Fisker (voce, chitarra, synth).
Un organico di grande impatto, la cui forza è ulteriormente valorizzata dal solito attentissimo lavoro su luci e visuals e dal contributo dell’artista svedese Andreas Ermenius (già responsabile dell’artwork di “Fixion” e regista dei video dei tre singoli da esso estratti), che ha curato il design del palco.
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