Porto Franco: Serracchiani, primo insediamento da 100 posti di lavoro

Trieste, 5 lug – “Ad una settimana dalla firma del decreto
attuativo del Porto Franco, attraverso questa operazione, si
concretizza la prima opportunità per attrarre imprese e
sviluppare l’economia del territorio con cento nuovi posti di
lavoro. Il tutto nell’unica area “free zone” di questo tipo in
Europa”.

Così la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora
Serracchiani, oggi a Trieste nel presentare l’acquisizione da
parte di Interporto di Trieste spa di un’area di proprietà della
Warstila di 260 mila metri quadri con due capannoni,
rispettivamente di 48 mila e 25 mila metri quadri. Una zona in
cui vigerà il regime di punto franco, oltre che dotata di un
collegamento ferroviario e autostradale funzionale, e quindi di
grande attrattività per le imprese.

Come ha spiegato la presidente, infatti, questa una soluzione
coniuga la possibilità di svolgere attività logistica e
industriale e risolve anche la questione legata al rilancio della
Wartsila, che mantiene il suo stabilimento principale,
all’interno del quale verranno prodotti i nuovi motori ibridi a
batteria, grazie alla linea dedicata alla ricerca e allo sviluppo
avviata nell’ultimo anno con il sostegno della Regione.

Come testimoniato dal presidente dell’Interporto, Giacomo
Borruso, si sarebbe manifestato già l’interessamento di
un’azienda veneta operante nella produzione di materiali ferrosi
per uno dei due capannoni, con una stima di cento nuovi posti di
lavoro per il territorio. In tal senso Borruso non ha escluso che
anche con la stessa Wartsila non si possano realizzare operazioni
analoghe.

“Un’acquisizione felicemente avviata – ha puntualizzato Borruso –
ma non ancora compiutamente conclusa, visto l’impegno finanziario
non irrilevante. In prospettiva è chiaro che i grandi spazi
scoperti e le sollecitazioni che arrivano dalle imprese
potrebbero indurci a costruire un terzo capannone”.

In una visione allargata all’ambito regionale Serracchiani ha
ribadito che la svolta impressa dal decreto attuativo del Porto
Franco potrà generare un riflesso positivo sui poli intermodali
di Cervignano e Pordenone, a cui si aggiunge la nuova piattaforma
dell’agroalimentare del Triveneto di Udine. Inoltre la presidente
ha ricordato l’impegno di Friulia, uno dei soci di Interporto
Trieste, nell’appoggiare l’Amministrazione regionale nella
conduzione di questa operazione con la Wartsila.

Da parte sua il segretario generale dell’Autorità di Sistema
portuale del Mare Adriatico Orientale, Mario Sommariva, ha
ricordato il ruolo centrale della stessa Authority a seguito
della firma del decreto attuativo, essendo il porto l’unico
soggetto deputato alla gestione, all’organizzazione e allo
spostamento dei punti franchi. In quest’ottica la visione è
quella della creazione di una forte area retroportuale, alla
stregua dei grandi scali del Nord Europa. “Per questo – ha
sottolineato Sommariva- è importante aver dimostrato ai
potenziali investitori che siamo stati in grado di realizzare in
tempi brevi il primo nucleo di attività collegato alla logistica
e al manifatturiero”.
ARC/GG/FC

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