Portogruaro: Baby gang terrorizzava coetanei, preso il capo

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I Carabinieri della stazione di San Stino di Livenza (Venezia) hanno dato esecuzione a una misura di custodia cautelare consistente nel collocamento in comunità di un minorenne residente a Torre di Mosto. La misura è stata disposta dal Gip Maria Teresa Rossi, su richiesta del pm Monica Mazza, della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia. La vicenda trae origine dalle indagini avviate dalla Compagnia di Portogruaro dopo un episodio di danneggiamento aggravato, avvenuto il 25 novembre scorso alla scuola media di Torre di Mosto, e salito alla ribalta delle cronache per la scritta lasciata dagli autori su una lavagna delle aule che, seppur non corretta, richiamava l’espressione araba “Allah Akbar”. La polvere degli estintori, azionati per divertimento dai vandali, aveva inquinato i locali della scuola, che erano dovuti rimanere chiusi per alcuni giorni. A margine di quell’evento, i militari dell’Arma hanno raccolto le confidenze di uno studente delle scuole medie che ha raccontato che un gruppo di ragazzi, più o meno della stessa età, gli avevano estorto con minacce e angherie piccole somme di denaro, sino ad arrivare a richiedergli anche 700 euro, mai consegnati solo perché la vittima non era riuscita a raccoglierli. Il capo della “baby gang” altri non era che un ex alunno delle stesse scuole medie, ora diventato più grande ed uscito dall’ambiente scolastico che tuttavia, si è appreso più tardi, continuava a bazzicare la zona per perpetrare estorsioni ed episodi di bullismo a carico di alcuni alunni. Il mese scorso, aveva infine minacciato la vittima con una pistola servendosi anche della collaborazione di un parente maggiorenne. Insieme avevano caricato il ragazzino a forza in auto e gli avevano sottratto il cellulare tenendolo come pegno in attesa che la vittima portasse la somma pattuita. Durante una perquisizione domiciliare, i Carabinieri hanno trovato una pistola ad aria compressa modificata assieme a delle casse acustiche, risultate provento di furto sempre all’interno della scuola media, e un cellulare “Samsung Galaxy Note 3” risultato provento di rapina ed estorsione ai danni di altro minorenne, residente San Donà di Piave.