Programma sviluppo rurale: Shaurli, attivate gran parte delle risorse

Udine, 25 nov – “Ad oggi risultano attivate gran parte delle
risorse del Programma di sviluppo rurale: complessivamente circa
il 60%, corrispondenti ad un importo pari a oltre 170 milioni di
euro. Parallelamente sono importanti gli impegni risultanti dalle
graduatorie già approvate: in tutto circa il 43%, per un importo
che si aggira intorno ai 120 milioni”.

Lo sottolinea l’assessore regionale alle Risorse agricole,
Cristiano Shaurli, rispondendo alle osservazioni del consigliere
regionale Riccardo Riccardi, che aveva parlato di una Regione che
sin qui ha meno utilizzato i fondi per il Psr, e sostenendo che
“i dati indicati dall’opposizione non solo sono strumentali,
frutto di una lettura di comodo, ma anche poco attenti”.

“Gli impegni si suddividono in oltre 66 milioni sulle misure
strutturali e circa 52 sulle misure a superficie. A questi ultimi
vanno aggiunte, per le Misure a superficie, ulteriori risorse
stanziate dall’Amministrazione regionale pari a 36 milioni, per
un totale di ben 88 milioni, che hanno permesso di finanziare
tutte le istanze pervenute sia sull’agricoltura biologica che sui
pagamenti agroclimatico-ambientali. “Ciò ha permesso a questa
Regione, caso eccezionale in Italia, di non stilare graduatorie
ma dare risposta a tutte le domande pervenute sulla crescita
della sostenibilità ambientale in agricoltura”, ha evidenziato
l’assessore.

“Il dato relativo all’avanzamento del Programma può sembrare
piuttosto basso se si guarda, per comodità, esclusivamente ai
pagamenti e quindi ai saldi. Tuttavia – spiega – è necessario
ricordare che la Regione Fvg ha compiuto una scelta virtuosa, di
fatto azzerando i trascinamenti relativi alla passata
programmazione, mentre per la grande maggioranza delle altre
Regioni questa possibilità/necessità è quella che alza la
percentuale odierna di pagamenti e, nel breve periodo, permette
migliori performance finanziarie, ma fornisce risposte meno
efficaci al territorio legate ad una programmazione di quasi 10
anni prima. Se invece si guardano anche altri dati e tabelle, il
dato relativo al numero di bandi pubblicati ed aperti per la
nuova programmazione proietta il Friuli Venezia Giulia ai primi
posti a livello nazionale nei dati della stessa Rete Rurale”.

“Negli ultimi mesi – aggiunge – si è lavorato molto allo sblocco
dei pagamenti, in particolare per le misure a superficie. Questo
ha permesso un avanzamento di oltre 9 milioni solo da luglio.
Inoltre la scorsa settimana sono arrivati decreti di pagamento da
Agea per altri 3,5 milioni”.

L’assessore ricorda inoltre che “si sono operate scelte
finanziarie importanti sul Psr per permettere importanti
scorrimenti delle graduatorie già approvate. Tale soluzione
permetterà di dare risposte immediate ed efficaci alle richieste
del territorio: infatti potremo finanziare circa il 50% delle
domande presentate sul “pacchetto giovani” contro un 10% scarso
previsto dalla dotazione iniziale”.

Non solo. “Con ulteriori modifiche, condivise con Tavolo Verde e
Comitato di Sorveglianza, si opererà una fortissima operazione
di semplificazione del Psr che ci consentirà di scorrere sia le
graduatorie delle domande individuali (anche qui avvicinandosi al
50% delle domande presentate) che quelle dell’approccio a
filiera, portandoci per la fine dell’anno ad una percentuale di
impegnato vicina all’80%, che rafforza la nostra scelta di aprire
più bandi il prima possibile e ci fa dire sostanzialmente che le
scelte strategiche e di investimento ed il grosso delle risorse
saranno già a disposizione del territorio”.

Shaurli ricorda, infine, “che non c’è solo il Psr e che questa
Amministrazione regionale ha investito circa 11 milioni all’anno
sul sistema irriguo regionale e oltre 200 milioni sul Fondo di
rotazione in agricoltura (legge 80/1982). Risorse – fa notare –
che non si vedevano da decenni su una misura poco burocratica e
molto apprezzata dal comparto.

E conclude mettendo in evidenza “i risultati ottenuti attraverso
l’unità della filiera agricola, dalla Doc Friuli alla Ribolla,
all’aumento dell’export agroalimentare fino al tiramisù ed alla
Pitina. Risultati che in passato nonostante tante parole e
proclami non sono stati raggiunti nemmeno lontanamente”.
ARC/PPD/com

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