Provincia e Università di Udine lanciano due progetti per le scuole superiori

40esimo terremoto, concorso fotografico e una mostra con studi progettuali per far ricordare ai giovani l’esemplare processo di ricostruzione.
Provincia e Università di Udine lanciano due progetti per le scuole superiori.

Ricordare l’impresa straordinaria compiuta dai friulani che, dopo il sisma del ’76, sono riusciti a rimettere in piedi le loro case distrutte dalle scosse diventando protagonisti di una esemplare opera di ricostruzione riconosciuta come “Modello Friuli”. Queste le finalità dei due progetti che, in occasione del 40esimo anniversario del terremoto del ’76, la Provincia e l’Università di Udine, in accordo con la Regione Fvg, propongono congiuntamente ai ragazzi delle scuole superiori dei territori colpiti dal sisma (province di Udine, Pordenone, Gorizia).
Oggi – venerdì 26 febbraio – a palazzo Belgrado l’illustrazione delle due iniziative da parte del presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini e dell’assessore all’istruzione, Beppino Govetto, del Magnifico Rettore, Alberto Felice De Toni, presente insieme al professor Stefano Grimaz, delegato per coordinare le attività dell’ateneo dedicate al quarantennale, i docenti Daniele Goi, Domenico Visintini e Antonino Morassi del comitato “Friuli 76/16”, nato per promuovere incontri, studi e ricerche per capire quanto è cambiato il Friuli dal 1976 (tale gruppo di lavoro, a cui partecipano oltre a docenti universitari anche numerosi enti e organizzazioni del territorio, propone un programma di iniziative per attualizzare e valorizzare l’esperienza della ricostruzione del Friuli, per la rigenerazione del territorio regionale). Presente anche il sindaco di Gemona, Paolo Urbani.
“L’obiettivo di quest’operazione – hanno precisato Fontanini e Govetto – è coinvolgere i ragazzi insieme alle famiglie per ricordare assieme ciò che è stato per ognuna di loro, il terremoto del ’76 e i suoi effetti sulla propria casa, patrimonio fondamentale, soprattutto per i friulani (più affetti di altri dal “mal dal modòn”). E attraverso le fotografie, ma anche mediante l’analisi degli edifici ricostruiti, ripercorrere quei momenti per trasmettere alle giovani generazioni, dopo quarant’anni, l’impresa straordinaria compiuta allora dai friulani che, con impegno e determinazione, hanno ricostruito non solo le loro case ma interi paesi”. “Ogni iniziativa che vuole ricordare e valorizzare l’esperienza della ricostruzione – ha affermato il rettore De Toni – è per l’Università friulana un momento importante, visto che una delle eredità essenziali del Friuli dopo il 1976 è legata all’ateneo di Udine. Quarant’anni fa, infatti, i friulani sono stati così bravi da ricostruire anche quello che ancora mancava, ovvero l’Università, divenuta epicentro di saperi per il territorio”.

Locandina

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