PSR, VIA AL BANDO PER IL BENESSERE ANIMALE

Il dibattito sul benessere animale ha assunto negli ultimi anni toni molto accesi, specie nei confronti dell’allevamento intensivo. Da tempo l’Unione Europea ha fissato norme minime per la protezione degli animali, per il loro trattamento all’interno degli allevamenti, durante il loro trasporto e al momento della macellazione. Molti di questi standard sono entrati a far parte della cosiddetta “condizionalità”, ovvero dei prerequisiti essenziali per poter accedere agli aiuti comunitari della PAC e del PSR. Su questi temi, con la misura n. 14, il programma di sviluppo rurale si spinge oltre le buone pratiche di allevamento incentivando comportamenti oltremodo virtuosi verso le specie allevate che vanno oltre gli obblighi già fissati dalla legge. Sul Bur 17/2017 del 26 aprile scorso è stato pubblicato il bando sul benessere animale che contempla tre interventi eventualmente cumulabili tra loro.
una tantum affinché si metta stabilmente a disposizione degli animali delle superfici minime in termini di mq/capo, con possibilità di accesso anche a spazi all’aperto, analogamente a quanto previsto per gli allevamenti biologici. Il premio è calcolato molto semplicemente sulla base del numero di capi in stalla: per le specie bovina (euro/UBA da 250 a 500), suina (euro/UBA da 490 a 500), ovina e caprina (euro/UBA 195), avicola (euro/UBA da 250 a 460) e cunicola (euro/UBA da 490 a 500). Tuttavia questo intervento è assimilabile, a tutti gli effetti, ad una misura a investimento dal momento che nel periodo di impegno – che dura 5 anni – l’estensivizzazione deve avvenire a parità di numero di animali presenti in azienda e, conseguentemente, attraverso l’adeguamento e/o ampliamento delle strutture. Gli interventi strutturali dovranno essere completati entro il 31 dicembre.
 L’aiuto (euro/UBA 160) viene concesso per i capi bovini mandati all’alpeggio nell’anno corrente per almeno 75 giorni compresi tra il 1 aprile e il 31 ottobre. Si precisa che sono ammissibili al premio  L’aiuto (euro/capo 40) viene concesso per i capi che vengono sottoposti ad almeno 2 interventi di mascalcia durante l’anno di impegno dei quali il primo entro il 15 ottobre e il secondo entro il 15 marzo successivo. Requisito essenziale è che l’operazione venga sempre effettuata da personale, eventualmente anche interno all’azienda, in possesso dell’attestato di frequenza allo specifico corso organizzato dall’ Associazione Regionale Allevatori ovvero, limitatamente agli equini, in possesso del brevetto rilasciato dal Centro Militare Veterinario oppure dall’Unione Nazionale Operatori Mascalcia o ancora dalla Fed. Eur. Maniscalchi.
Scadenze – Le domande devono essere presentate in forma telematica sul SIAN per tramite dei Centri di assistenza agricola (CAA). Il termine è attualmente fissato al 15 maggio ma si confida possa essere prorogato al 15 giugno. La presentazione tardiva comporta una riduzione pari all’1% per ogni giorno di ritardo purché questo non superi i 25 giorni.

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