PUNTI NASCITA: TELESCA, SICUREZZA IN PRIMO PIANO

Trieste, 15 gen – Sicurezza in primo piano. Lo hanno indicato
chiaramente i primari di pediatria e di ostetricia e ginecologia
della regione, intervenuti oggi a Trieste nel palazzo della
Regione all’incontro voluto dalla presidente del Friuli Venezia
Giulia Debora Serracchiani e dall’assessore alla Salute Maria
Sandra Telesca per ascoltare la voce dei professionisti sul tema
materno infantile e sui punti nascita, nel quadro della riforma
della Sanità.

“Oggi è emersa all’unanimità, anche secondo i primari, la
necessità di garantire la sicurezza del percorso nascita
concentrando competenze e professionalità come la stessa
letteratura scientifica rileva – ha riferito Telesca -. La nostra
programmazione sanitaria prevede una concentrazione dei punti
nascita e il parere dei primari ci conforta nelle scelte perché
il nostro unico obiettivo è l’incolumità delle partorienti e dei
bambini”.

Da più voci è stata condivisa la necessità di dare corso ad una
riorganizzazione dei punti nascita, chiudendo per ragioni di
qualità e sicurezza quelli con volumi di attività troppo ridotti,
al di sotto dei 500 parti all’anno, ed accrescendo l’efficienza
di tutti gli altri, in linea con la riforma sanitaria.

L’incontro ha messo, quindi, in luce la necessità di adottare, in
questo senso, provvedimenti urgenti, per essere in linea con gli
standard previsti dagli atti di indirizzo nazionali e regionali.
La riorganizzazione dei punti nascita deve essere inserita
all’interno di un piano di revisione dell’intera area materno
infantile regionale e deve puntare a costruire un sistema
omogeneo e coordinato regionale del percorso nascita centrato
sulla sicurezza della mamma e del neonato.

Fra i contributi dei professionisti intervenuti oggi anche quello
di Danica Dragovic, direttore della pediatria di Monfalcone, che
ha vissuto la chiusura del punto nascita di Gorizia sottolineando
la validità della scelta: “l’attività clinica di un medico deve
essere numerosa per casi affrontati per poter essere di qualità;
assistere ad un parto ogni due giorni per un medico non è utile
alla crescita professionale”.
Sul punto, Telesca ha ricordato come “a seguito della chiusura
del punto nascita goriziano, abbiamo concentrato tutte le
professionalità e le competenze in un’unica struttura migliorando
efficienza, efficacia, funzionalità e impiego delle risorse”.

D’accordo, fra gli altri, anche Alessandro Ventura, direttore
clinica pediatrica Irccs Burlo Garofolo, che ha sottolineato come
“la chiusura dei punti nascita si basa sul fatto che qualità e
sicurezza sono date dal numero di parti e dalle esperienze:
l’ospedale non garantisce di per sé qualcosa ma riesce a
tutelare la salute quando all’interno della struttura c’è
competenza, data appunto dall’esperienza acquisita”.
ARC/LP

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