Quote latte: sentenza Ue conferma correttezza operato Fvg

Trieste, 24 gen – La sentenza della Corte di giustizia europea
relativa alle quote latte conferma la correttezza dell’operato
della Regione Friuli Venezia Giulia, che ha deciso di far pagare
il prelievo a chi non ha rispettato la regolamentazione prevista
in materia.

Lo rileva la Direzione risorse agricole della Regione, a seguito
della sentenza con la quale la Corte di giustizia Ue ha ritenuto
l’Italia inadempiente per non aver provveduto a porre il prelievo
supplementare a carico degli effettivi responsabili della
sovrapproduzione tra il 1995 e il 2009.

La gestione del recupero dei prelievi supplementari legati al
superamento delle quote di produzione di latte nel periodo
1995-2009 è stata effettuata dall’Agenzia per le erogazioni in
agricoltura (Agea), alla quale spettano gli importi dei prelievi
medesimi.

Il numero di produttori interessati varia da anno in anno,
oscillando indicativamente tra 70 e un centinaio. Gli importi
complessivi dei prelievi possono essere stimati tra 20 e 25
milioni di euro, ma la Regione – precisa la Direzione – non è in
possesso di dati esatti in quanto il recupero dei medesimi è
stato effettuato dall’Agea tramite compensazione di pagamenti
dovuti dalla stessa ad altro titolo alle aziende interessate
(come previsto da uno specifico accordo Stato-Regioni) e,
inoltre, su gran parte dei provvedimenti di recupero è stato
presentato un ricorso giurisdizionale in molti casi non ancora
definito.

In questo contesto la Regione Friuli Venezia Giulia ha quindi
sempre applicato rigorosamente la normativa in materia di quote
latte, sia proponendo la compensazione per quanto riguarda il
prelievo, sia soprattutto (una tra le poche Regioni in Italia a
farlo) applicando puntualmente le sanzioni amministrative ai
primi acquirenti del latte prodotto in esubero che, pur avendone
l’obbligo, non trattenevano il prelievo agli allevatori.
ARC/Com

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