Re Lear è rock: al Giovanni da Udine la tragedia del potere secondo Barberio Corsetti

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Il regista che ha segnato la storia del teatro italiano contemporaneo riporta ai nostri giorni lo scontro epico fra padri e figli in una combinazione inedita di linguaggi e visioni. Il 31 gennaio alle 17.30, in foyer, la compagnia dello spettacolo incontrerà il pubblico in un nuovo appuntamento di Casa Teatro condotto da Roberto Canziani, ospite lo psicologo Gelindo Castellarin.

Udine, 24 gennaio 2018 – Giorgio Barberio Corsetti incontra William Shakespeare nella tragedia del potere. Re Lear, uno degli appuntamenti più attesi della ventunesima stagione di prosa del Teatro Nuovo, prodotto dal Teatro di Roma in sinergia con il Biondo di Palermo e con protagonista Ennio Fantastichini, arriva al Giovanni da Udine dove sarà in scena con due giorni di anticipo rispetto alle date precedentemente annunciate, e cioè dal 29 al 31 gennaio con inizio sempre alle ore 20.45.

Seguendo il suo percorso di sperimentazione, che contempla l’impiego di nuove tecnologie e la drammaturgia itinerante, l’innovatore del teatro contemporaneo si immerge nella scrittura shakespeariana per costruire, con un linguaggio attualissimo che coinvolge il pubblico, un ponte tra presente e futuro in un’inedita, appassionata, visione per la scena. Giorgio Barberio Corsetti trasforma Re Lear in una sinfonia infernale in cui si respira l’atmosfera di una ballata rock: una tragedia di padri e figli fatta di vanità, adulazioni, perfidie, crudeltà, dove i padri fraintendono i figli e i figli tradiscono i padri. ll tempo di questo Lear è adesso. È un tempo in cui un Re si spoglia del potere nel tentativo disperato di vivere senza responsabilità. La fondamentale dimensione politica viene tradita in nome della conquista di una estasi individuale, mentre il mondo privato e pubblico intorno implode.

«Lear avviene adesso, nei nostri giorni, in un mondo fluttuante, dove l’economia e la finanza ci spingono da una crisi all’altra, portandoci con loro – racconta Giorgio Barberio Corsetti -. È la storia del potere della successione, di padri e figlie, figli e padri. Lear vuole ritrovare la giovinezza perduta, abbandonare le cure del regno, il peso delle responsabilità, poter vagare con i suoi cavalieri da un palazzo all’altro, fare bagordi e occuparsi solo del proprio piacere; per combattere la solitudine e l’approssimarsi della fine si porta dietro un seguito colorato e chiassoso, di dubbia moralità. Questo seguito è rappresentato dal pubblico che fin dall’inizio viene chiamato in causa. Le situazioni, i luoghi sono simbolici, come arcani maggiori dei Tarocchi: la torre, la tempesta, la capanna. La superficie del racconto è tagliata a colpi netti, come una tela di Fontana».

Composta tra la primavera del 1605 e l’autunno del 1606, Re Lear è un’opera intrisa di una cieca volontà di potere, in cui Shakespeare confida nella speranza che le nuove generazioni possano riscattare il mondo di corruzione e morte che hanno ereditato dai padri. Barberio Corsetti immagina il suo spettacolo diviso in tre parti come il regno di Lear: il dramma delle due famiglie, ovvero Lear e Gloucester, fatto di interni in cui il pubblico ha un ruolo attivo; la tempesta, dove la scena perde i suoi contorni di realtà e la fuga, la follia, la natura si confondono con la mente; la guerra, che arriva come una battaglia di soldatini, in cui un re dovrebbe essere salvato dalla figlia che ha cacciato ma perde, lasciando al potere la necessità di ricostituirsi intorno ad un nuovo personaggio.

In scena accanto ad Ennio Fantastichini Michele Di Mauro (Gloucester), Roberto Rustioni (Kent), Francesco Villano (Edmund), Francesca Ciocchetti (Ctoneril), Sara Putignano (Regan), Alice Giroldini (Cordelia), Mariano Pirrello (Duca di Albany), Pierluigi Corallo (Duca di Cornovaglia), Gabriele Portoghese (Edgar), Andrea Di Casa (il Matto e Re di Francia), Antonio Bannò (Oswald e Duca di Borgogna), Zoe Zolferino (un Servo del Duca di Cornovaglia). Scene e costumi di Francesco Esposito, luci di Gianluca Cappelletti, musiche composte e eseguite dal vivo da Luca Nostro. Ideazione e realizzazione video Igor Renzetti e Lorenzo Bruno. Assistente alla regia Giacomo Bisordi.

Mercoledì 31 gennaio alle 17.30 la compagnia dello spettacolo Re Lear incontrerà il pubblico nel foyer del Teatro per un nuovo appuntamento di Casa Teatro dal titolo “Il peso della realtà. Re Senza terre”. Conduce Roberto Canziani, studioso e critico del teatro. Ospite lo psicologo e psicoanalista Gelindo Castellarin,

Biglietteria del Teatro aperta dalle 16.00 alle 19.00 (chiuso la domenica, il lunedì e i giorni festivi). L’acquisto dei biglietti è possibile anche al temporary ticket store del teatro alla Libreria Feltrinelli di via Canciani a Udine (tutti i mercoledì, orario 10.00-13.00 e 13.30-18.00), online su www.teatroudine.it e www.vivaticket.it e nei punti vivaticket. Per info: tel. 0432 248418 e [email protected]. Previste speciali riduzioni per i possessori della G-Teatrocard.