Il Progetto Grifone, avviato da quasi 30 anni nella Riserva Naturale Regionale del Lago di Cornino, ha consentito di creare condizioni favorevoli per il ritorno della specie e la conservazione di altri avvoltoi. Il progetto iniziale di Fabio Perco, con la direzione scientifica di Fulvio Genero e la gestione di vari operatori e, negli ultimi anni, della Cooperativa Pavees, ha avuto successo. «Negli ultimi anni – spiega Genero – abbiamo assistito a un aumento del numero di grifoni nella riserva. Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre le consistenze sono molto elevate e quest’anno, in diverse occasioni, sono state superate le 280 presenze». Il 7 settembre, un conteggio dettagliato ha consentito di documentare un record davvero notevole: almeno 360 grifoni contemporaneamente presenti sul punto di alimentazione. Si tratta di un record a livello nazionale, sicuramente non documentato da molto tempo in Italia. «Sono aggregazioni temporanee di individui – chiarisce Genero -, che si verificano in questo periodo e che sono legate in particolare al rientro dei grifoni che trascorrono l’estate in Austria, dopo le prime nevicate, e all’arrivo di molti giovani dalle zone di nidificazione della Croazia. Tra pochi giorni molti andranno verso sud, per trascorrere l’autunno e l’inverno in Croazia, nei Balcani o altri Paesi ancora più lontani. Anche la colonia risulta in aumento. Parte dei giovani nati in Friuli (almeno una trentina l’anno) rimangono nell’area. Il progetto di conservazione ha un’importanza internazionale e fa da punto di riferimento anche alle colonie nidificanti in Croazia e ai grifoni in transito sulle Alpi. Un grande risultato se si considera la diminuzione della specie in varie aree europee e il declino che, prima dell’inizio del progetto, interessava le Alpi, dove il numero di grifoni durante l’estate era di appena 40-80 individui».
Foto: Fulvio Genero