Regionali 2013: il sondaggio del PD dice Serracchiani, Honsell e Bolzonello alla pari

candidati pdL’ufficio stampa del Partito democratico del Friuli Venezia Giulia ha diffuso un comunicato che rende ufficialmente noti i risultati del sondaggio commissionato dal Pd nazionale sulla situazione socioeconomica e politica in regione.

L’indagine quantitativa è stata condotta dall’istituto Swg di Trieste mediante una rilevazione con metodo misto CATI (Computer Assisted Telephone Interview) e CAWI (Computer Assisted Web Interview), all’interno di un campione di 820 soggetti maggiorenni residenti nel Friuli Venezia Giulia. Le interviste sono state somministrate nel periodo che va dal 16 al 21 dicembre 2011 a ridosso dell’approvazione della manovra salva Italia, periodo in cui dal sondaggio si rileva il consenso goduto dal governo Monti, pari a un 50% che diventa l’85% fra gli elettori Pd.

Un consenso che sembra abbandonare invece il governo regionale guidato da Renzo Tondo, il cui operato viene giudicato negativamente dal 64% degli intervistati e anche la figura del Presidente, visto in difficoltà dal 60% dei cittadini contattati.

Fra le domande “tematiche” spiccano alcuni dati come il superamento del dualismo Udine/Trieste (è un problema vivo solo per il 30%) e la necessità di un ruolo europeo della regione (rappresenta la vocazione futura del Fvg per il 40% dei cittadini, seguita da una vocazione per un maggior ruolo nazionale con il 30% e dalla creazione di un asse fra le regioni del Nord con il 26%). I problemi occupazionali resi pesanti dalla crisi in atto sono di gran lunga tra le priorita’ più avvertite dal 58% degli intervistati, seguito dall’attenzione alle esigenze dei giovani (37%), dalle infrastrutture (28%) e dalla sanità (21%). Più in equilibrio invece il giudizio su quali siano i settori importanti per lo sviluppo regionale, dove l’industria manifatturiera (19%) prevale di poco sul turismo e l’artigianato (entrambi al 18%) e sulla ricerca scientifica (16%). Quando si passa alla valutazione fra i cittadini del Friuli Venezia Giulia, sono gli udinesi quelli che incassano il maggior gradimento da parte dei corregionali con un giudizio positivo pari al 64% seguiti a ruota dai pordenonesi (63%), dai goriziani (43%) e dai triestini (42%).

Sulle candidature del Pd per il 2013 il sondaggio evidenzia un grande equilibrio nei confronti fra i “papabili” del Pd e il presidente Tondo. A condurre la classifica un trio formato dall’europarlamentare Debora Serracchiani (con il 42% delle intenzioni di voto è alla pari con il presidente uscente), dal sindaco di Udine Furio Honsell (con il 42% è staccato di un punto dal 43% di Tondo) e dall’ex sindaco di Pordenone Sergio Bolzonello (anche lui distanziato da Tondo di un solo punto con il 41% contro il 42% dell’uscente). Più staccato il capogruppo regionale Pd Gianfranco Moretton a 8 lunghezze da Tondo: 36% contro il 44%. Un risultato che, soprattutto per l’ex sindaco di Pordenone, deve essere valutato anche alla luce della notorietà dei candidati, dato in cui eccellono Serracchiani e Honsell (68% per entrambi) seguiti a distanza da Moretton (49%) e dallo stesso Bolzonello (45%). Per quanto riguarda i deputati in lizza, spicca tra tutti i dati territoriali la notorietà del deputato Ettore Rosato, che in provincia di Trieste raggiunge l’82%, mentre a Sandro Maran, ancora relativamente poco noto a livello regionale, vengono attribuite buone potenzialità di crescita. Bolzonello invece è in testa nella classifica sulla capacità di catturare consenso all’interno dell’area politica di centrodestra (il 75% degli elettori di centrodestra che lo conoscono ha fiducia in lui).

A conferma che la partita regionale del 2013 è del tutto aperta sono anche i dati  sulle intenzioni di voto dei partiti e delle coalizioni che vedono il centrodestra ancora in vantaggio (42,5% con il Pdl al 22%) ma con un centrosinistra che tallona molto da vicino (al 39% con il Pd al 21%). A fare da ago della bilancia il Terzo Polo, che si attesta al 10% (l’Udc al 5%). Un distacco di soli 3 punti dunque che sale a 5 nell’ipotesi di un terzo polo alleato al centrodestra (46% contro il 41% di un centrosinistra “classico”.

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