RELAZIONI INTERNAZIONALI: SERRACCHIANI GUIDA MISSIONE FVG A TEHERAN

Trieste, 07 gen – Si colloca nella cornice tra la recente sottoscrizione a Teheran di una serie di quattro memorandum  d’intesa bilaterali Italia-Iran per incrementare l’interscambio commerciale, alla fine dello scorso mese di novembre, e la prossima revoca delle sanzioni economiche all’Iran (il cosiddetto implementation day atteso attorno a metà gennaio), la missione istituzionale ed economica del Friuli Venezia Giulia nella capitale persiana, guidata dalla presidente della Regione Debora Serracchiani.

Serracchiani, probabilmente la prima presidente di una realtà regionale italiana accolta a Teheran in visita istituzionale ufficiale dai vertici governativi della Repubblica Islamica dell’Iran, dal 9 al 13 gennaio prossimi sarà a capo di una delegazione dai forti connotati imprenditoriali e scientifici che intende, come ha sottolineato la stessa presidente del Friuli Venezia Giulia, “gettare le basi per nuove collaborazioni con gli interlocutori governativi ed economico-finanziari dell’Iran per essere pronti – nonostante l’attuale non certo facile situazione che anima lo scacchiere mediorientale – allorché le misure restrittive ancora in atto verranno definitivamente cancellate”.

“Leghiamo un dialogo economico a uno di prospettiva, attinente le possibili nuove partnership in campo scientifico e tecnologico, per il trasferimento di know-how  al sistema imprenditoriale, a cui l’Iran appare molto sensibile, come hanno confermato a novembre i contatti del mondo della ricerca d’eccellenza regionale con i vertici di uno dei maggiori atenei del Paese iraniano, la Sharif University of Technology di Teheran, che ha fatto seguito alla missione del rettore dell’Università di Trieste Maurizio Fermeglia, a settembre 2015, sempre nella capitale persiana, assieme al ministro Stefania Giannini”.

L’Iran, un mercato di oltre 70 milioni di abitanti, in una posizione geostrategica che lo rende, come negli scorsi mesi aveva evidenziato il viceministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, una porta dal punto di vista della sua struttura industriale per altri mercati della regione, presenta un tessuto produttivo costituito per il 90 per cento da piccole e medie imprese interessate a coproduzioni con partner stranieri.

In quest’ottica si inserisce la presenza del FVG a Teheran, con la presidente Serracchiani che inaugurerà domenica prossima, assieme al viceministro dell’Industria e del Commercio Hossein Esfahbodi, all’ambasciatore d’Italia a Teheran Mauro Conciatori e all’amministratore delegato di Pordenone Fiere Pietro Piccinetti, la manifestazione Contract Made in Italy, organizzata per il secondo anno consecutivo dall’Ente fieristico della Destra Tagliamento grazie a un accordo siglato in esclusiva per un quinquennio e finalizzato a promuovere le aziende del nostro Paese in Iran, soprattutto nel comparto del legno-arredo.

“Vogliamo che anche il Made in FVG – ha indicato la presidente Serracchiani – corrisponda in modo incisivo all’esigenza di riportare nel giro di qualche anno l’interscambio commerciale Italia-Iran ai livelli del 2011, ovvero a prima che l’inasprimento delle sanzioni contro Teheran provocasse un crollo da 7 miliardi di euro”.

Oggi l’interscambio si attesta (dati 2014) su circa 1,1 miliardi di euro, mentre secondo le previsioni della Banca Mondiale – se tutte le sanzioni saranno rimosse – il Prodotto Interno Lordo (PIL) iraniano potrebbe crescere del 5,8 per cento nell’anno in corso e addirittura di quasi sette punti percentuali nel 2017.

Assieme alla presidente Serracchiani, della delegazione del Friuli Venezia Giulia faranno parte, tra gli altri, il presidente di Unioncamere FVG Giovanni Pavan, il presidente dell’Ente camerale triestino Antonio Paoletti, l’amministratore unico di ConCentro (Azienda speciale della Camera di Commercio di Pordenone) Silvano Pascolo, i presidenti di Finest, Friuli Innovazione e Polo Tecnologico di Pordenone, Mauro del Savio, Guido Nassimbeni e Giovanni Francesco Scolari, il rettore dell’Università di Trieste Maurizio Fermeglia, il direttore generale dell’ICGEB (Centro internazionale di Ingegneria genetica e Biotecnologia di Trieste) Mauro Giacca, e il presidente della Fondazione Aquileia Antonio Zanardi Landi.

ARC/RM

Powered by WPeMatico