“Bisogna stare attenti che le riaperture non siano premature. E’ certamente giusto pensare a questa fase, ma non dimentichiamo che ad oggi abbiamo 500mila persone attualmente positive e ancora quasi 400 morti giornalieri. Nella prima ondata questi numeri erano molto più bassi” quando si è cominciato a riaprire. “Penso che tutto questo parlare di riaperture sia ragionevole. Però attenzione: perché c’è una fascia di popolazione attenta ma un’altra parte non lo è, e lo vediamo tutti i giorni”. E’ il monito di Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri.
“Se temo assembramenti? Basta vedere vicino a certi bar intorno alle 17, prima che chiudano davanti ai locali si trovano molte persone tutte insieme, che bevono e parlano senza mascherina – spiega all’Adnkronos Salute – Tutto questo non giova. Io penso che abbiamo avuto avvertimenti: guardiamo alla Sardegna, passata dal bianco al rosso. Gli italiani non sono molto obbedienti e attenti. Ci sono anche tante ragioni sociali, c’è l’insofferenza di continuare una vita di questo tipo e un problema di tensioni sociali. Ma non vedo una grande propaganda e una comunicazione adeguata finalizzata a fare in modo che la gente stia attenta”.
“Se fossi Draghi cercherei di ottenere più vaccini possibile molto presto. E’ importante: se infatti avessimo cominciato a vaccinare intensamente a dicembre, come la Gran Bretagna, oggi avremmo molti meno dei 55mila morti avuti da dicembre a oggi. Ne avremmo risparmiati molti”, conclude Garattini.
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