Ricerca: Icgeb presenta a Regione progetto su farmaci biosimilari

Udine, 10 giu – Una proposta per rafforzare il laboratorio
dedicato allo sviluppo di farmaci biosimilari del Centro
Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (Icgeb) di
Trieste con l’obiettivo anche di incentivare lo sviluppo locale
di una filiera di imprese nel settore farmaceutico in un mercato
in forte crescita: i biosimilari, cioè i prodotti derivati dai
biofarmaci i cui brevetti sono giunti a scadenza, si stima
infatti raggiungeranno un valore di 35 miliardi di dollari nel
2020.

E’ il progetto che è stato illustrato dal direttore dell’Istituto
di Padriciano, Mauro Giacca, alla presidente del Friuli Venezia
Giulia Debora Serracchiani, nel corso di un incontro nella sede
della Regione di Udine.

Giacca ha reso noto che negli ultimi anni l’Icgeb è stato molto
attivo nello sviluppo e nel trasferimento delle tecnologie sui
biosimilari attraverso il suo laboratorio dedicato e che sono 70
gli accordi stipulati con soggetti industriali in varie parti del
mondo, molti dei quali hanno già iniziato la produzione di
biosimilari per il mercato interno e per l’esportazione.

L’Icgeb intende ora qualificare ulteriormente la propria offerta
nei confronti di soggetti industriali attraverso il rafforzamento
del laboratorio, per essere in grado di certificare la qualità
dei processi e dei prodotti oggetto di trasferimento secondo le
specifiche internazionali dell’Organizzazione mondiale della
sanità (Oms) o, alternativamente quella dell’Agenzia europea per
i medicinali (Ema).

“In Friuli Venezia Giulia non esiste un laboratorio di questo
tipo e la disponibilità a Trieste di un servizio di supporto
scientifico rappresenterebbe un notevole incentivo allo sviluppo
locale di una filiera produttiva di biosimilari, attraverso
new-companies autoctone, ovvero attraverso l’apertura di filiali
locali da parte di industrie farmaceutiche”, ha indicato Giacca.

La presenza stessa di una specifica competenza scientifica al più
alto livello potrebbe favorire in modo significativo la
conoscenza dei biosimilari in regione e il loro utilizzo da parte
della locale comunità medico-ospedaliera con consistenti risparmi
strutturali nelle spese per la sanità, ha suggerito il direttore
dell’Icgeb, ricordando che in questo campo la Regione più
virtuosa, il Piemonte, ha già sostituito con biosimilari il 91%
dei biofarmaci originari.

L’investimento stimato per ottenere lo sviluppo del laboratorio
dedicato ai biosimilari è di quattro milioni di euro in tre anni,
budget di cui per adesso l’Istituto è in grado di coprire con
propri fondi solo il 25%.

La presidente, nel considerare con interesse la proposta per le
sue ricadute economiche e di sviluppo, ha assicurato un
approfondimento inteso a valutare la fattibilità di un percorso
di coinvolgimento regionale.

Nel corso dell’incontro Giacca ha anche illustrato il progetto di
costituzione della Fondazione per le Biotecnologie “FIBIO”, che
ha lo scopo di potenziare le attività dell’Istituto e estenderle
oltre ai propri limiti statutari e favorirne l’impatto
socio-economico.
ARC/EP/ppd

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