RIGASSIFICATORE MONFALCONE: PROGETTO NON COMPATIBILE CON AMBIENTE

Trieste, 15 gen – La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia conferma che “non sussistono le condizioni per poter pervenire a un parere di compatibilità ambientale” sul progetto per la costruzione di un mini-terminale di stoccaggio, rigassificazione e distribuzione di GNL nel Porto di Monfalcone, per il quale è in corso presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare un procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).

Lo stabilisce una delibera approvata oggi dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente e all’Energia Sara Vito.

Il parere della Regione sarà ora inviato al Ministero il quale, alla luce della documentazione integrativa presentata dalla Smart Gas S.p.A., Società proponente il progetto, aveva richiesto un’eventuale modifica rispetto al primo parere giuntale espresso lo scorso 23 luglio 2015.

Nella delibera odierna, la Giunta regionale “ritiene superata la criticità concernente la composizione qualitativa dei sedimenti e non superate, e pertanto ancora sussistenti, le altre numerose e significative criticità e carenze documentali e progettuali già indicate nel parere regionale dello scorso luglio”.

Da un lato, le analisi dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) del FVG hanno evidenziato che i sedimenti del dragaggio al canale di accesso al Porto di Monfalcone possono essere gestiti come da progetto, in quanto con particolare riferimento al parametro mercurio presentano concentrazioni inferiori di due ordini di grandezza rispetto al limite di legge e, quindi, viene garantito un ampio margine di sicurezza ambientale.

D’altra parte anche dopo le integrazioni inoltrate al Ministero da Smart Gas, a giudizio della Regione permangono criticità e carenze progettuali e documentali. Esse riguardano la modifica della linea di costa, l’impatto sull’ecosistema della zona con particolare riguardo alla ricchezza avifaunistica e alla biocenosi marina, l’inquinamento atmosferico causato dal movimento dei mezzi terrestri, il piano di monitoraggio, la compatibilità con il traffico portuale, l’impatto paesaggistico, l’analisi costi-benefici e gli impatti cumulativi.

A tale proposito, viene rilevato che il progetto del metanodotto di allacciamento al terminale GNL interferisce con il progetto di adeguamento funzionale della barriera autostradale del Lisert.

“La Regione ha effettuato con molta serietà gli approfondimenti richiesti dal Ministero dopo il primo passaggio rituale – ha osservato l’assessore Vito – e ora il dossier  torna allo stesso Ministero cui spettano per competenza le valutazioni definitive”.

ARC/PPH/PPD

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