Ristorazione: osteria Grossutti di Bertiolo è "locale storico"

Shaurli: orgoglio e dovere Regione valorizzare le nostre
eccellenze

Bertiolo (Ud), 29 ott – “Potersi definire locale storico non è
un’espressione romantica. Non si tratta di una targa banale, ma
parte dalla volontà di valorizzare attività radicate nel tempo,
che hanno saputo diventare punto di riferimento di un territorio
e di una comunità. Per la Regione è un orgoglio attribuire questo
riconoscimento ed è un dovere sostenere le nostre eccellenze,
puntando sulla storia e sul lavoro delle nostre comunità”.

Il concetto è stato espresso oggi a Bertiolo (Ud) dall’assessore
regionale alle Risorse agricole, Cristiano Shaurli, in occasione
della cerimonia di scoprimento della targa di locale storico
all’Osteria Grossutti, sulla piazza della vecchia pesa del
comune, che ha coinciso con l’inaugurazione del nuovo deposito
dell’azienda, che da più di un secolo produce e commercializza
vini di qualità affinati in barrique e bottiglia.

Tante le persone intervenute a quella che è stata una vera e
propria festa di paese, da Bertiolo e dai paesi vicini, con in
testa il sindaco Eleonora Viscardis, che si è richiamata ai
valori del lavoro e della famiglia, indicati nella Costituzione.

Una folta presenza a testimoniare l’importanza del riconoscimento
che va prima di tutto, così ancora Shaurli, proprio ad “una
famiglia che ha unito alle capacità imprenditoriali la tenacia di
investire in agricoltura, nella vitivinicoltura in particolare”.

Riferendosi al nuovo deposito, l’assessore ha quindi ricordato
che esso è stato finanziato con il fondo regionale di rotazione
in agricoltura, istituito con la legge 80 del 1982. Una struttura
che “sarà un’ulteriore occasione di sviluppo per Bertiolo e per
il Medio Friuli”.

L’azienda agricola Grossutti ha come prima caratteristica la
conduzione totalmente familiare, ma con uno stile imprenditoriale
di grande solidità. La nuova generazione si ritrova erede di un
nome apprezzato, con un patrimonio di serietà e dedizione al
lavoro. Venuto a mancare, due anni fa, il padre Ferruccio, a
portare avanti la tradizione secolare sono ora Daria, mamma
instancabile onnipresente fra cantina e osteria con cucina, e i
tre figli: Chiara, donna del vino, Daniele, enologo e Federico,
lo chef di casa, associato alla Unione Italiana Cuochi.

L’azienda opera su quindici ettari di terreno nel Medio Friuli,
zona delle Grave ricca di storia. Sette ettari sono coltivati a
uve rosse, otto a uve bianche con un centro operativo costituito
da cantina, sala per l’imbottigliamento, magazzino e una taverna
per le degustazioni.

Il vino è commercializzato sin dai primi anni del secolo scorso e
oggi l’attività prosegue nello stesso edificio, ingranditosi nel
corso degli anni, ora adibito a osteria con cucina e
qualificatosi come luogo conviviale ideale per incontri
gastronomici di gruppi e associazioni, e divenuto locale storico.
ARC/PPD

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