Rorai grande, avviato l’iter per le opere anti allagamenti

La giunta Ciriani ha avviato l’iter del progetto di una grande opera idraulica per evitare nei prossimi anni gli allagamenti di scantinati e interrati della parte bassa di Rorai grande.

Il progetto preliminare di fattibilità tecnico-economica è stato presentato venerdì 12 dall’assessore Cristina Amirante in commissione consiliare urbanistica. Il documento comporta una variante al piano regolatore, per cui è passato anche al vaglio del consiglio comunale di lunedì 15.

E’ il primo passo di una procedura necessariamente lunga, fatta di progettazioni, pareri tecnici, nulla osta ambientali e paesaggistici. Procedura che porterà tra il 2018 all’apertura del cantiere. O meglio dei cantieri, visto che l’opera è molto estesa e si compone di tanti interventi diversi per un investimento totale di 1,5 milioni. Tecnicamente, si tratta di «opere di captazione e sgrondo» dell’acqua piovana.  

Il problema è noto: quando cadono piogge forti, l’area nord della Comina non regge l’impatto e l’acqua finisce sulla Pontebbana e, appunto, sulla parte bassa di Rorai. Per questo verrà costruito una sorta di imbuto raccogli-acqua sulla Statale 13 all’incrocio con via Castelfranco.

Da qui l’acqua verrà convogliata ai laghetti di Rorai attraverso diversi «percorsi»: il rio Pedron, che verrà all’uopo adeguato; tramite fossi laterali lungo la Pontebbana e con tubature sotterranee in via Chioggia e viale Grigoletti.  Coinvolte anche alcune aree private. Il Comune ha già avviato il dialogo con i proprietari e, al momento, non si sono registrate controversie.

Per il sindaco Alessandro Ciriani e l’assessore Amirante si tratta di «un’opera fondamentale e necessaria che metterà in sicurezza il quartiere». Il piano è seguito delle unità operative difesa suolo e politiche del territorio dell’amministrazione comunale. La progettazione è interamente eseguita dagli uffici municipali senza ricorrere a professionisti esterni.

 

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