Sacile-Maniago: Santoro, lavoro istituzionale di altissimo livello

Trenitalia: nuove assunzioni per macchinisti e capitreno

Maniago, 10 dic – “La riapertura della Sacile-Gemona è il
frutto di un lavoro istituzionale di altissimo livello”.

È questa la sintesi con cui l’assessore regionale alle
Infrastrutture e territorio, Mariagrazia Santoro, ha riassunto
l’intensa collaborazione tra la Regione e le istituzioni
nazionali e locali che ha consentito di giungere, in meno di tre
anni, alla messa in funzione della prima tratta ferroviaria della
Sacile-Gemona, fino a Maniago.

“Un lavoro in sinergia con i vertici nazionali di Rete
Ferroviaria Italiana e Trenitalia” che per Santoro non sarebbe
però stato possibile senza “i sindaci più lungimiranti che ci
hanno creduto per dare una speranza al proprio territorio e che
ringrazio”.

Santoro ha ricordato le tappe fondamentali che hanno scandito
l’operazione fino alla riapertura odierna, attesa dal luglio
2012, quando il deragliamento di un treno Minuetto, a causa di
una frana all’altezza di Meduno, decretò la chiusura dell’intera
linea.

Primo passo verso il ripristino della linea è stata la
sottoscrizione nel dicembre 2014 del Protocollo d’intesa tra
Regione, Comunità montana del Friuli occidentale e Comunità
montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val canale, con
Fondazione Friuli, Ferrovie Udine Cividale srl e grazie al quale
è stato possibile affidare alla Fuc lo studio di fattibilità,
presentato ai Comuni nel gennaio 2016.

“Un documento scientifico sulle reali potenzialità di questa
linea”, ha ricordato ancora Santoro, “che ha posto le basi per
gli accordi quadro successivi con cui abbiamo sancito nero su
bianco la volontà collettiva di riaprire la tratta a fini
turistici e di trasporto pubblico, giungendo all’impegno concreto
di Rete Ferroviaria Italiana”.

L’investimento di Rfi, presente oggi alla riapertura con il
direttore di produzione Fvg, Giuseppe Albanese, è stato di 17
milioni di euro, come definito nell’accordo quadro sottoscritto a
Roma nel novembre 2016 tra la presidente del Friuli Venezia
Giulia, Debora Serracchiani, e i vertici nazionali di Rfi.
L’accordo ha consentito il rinnovo di circa 30 chilometri di
binario, la revisione di 10 scambi, la posa di quasi 100
chilometri di cavi di segnalamento e la revisione di 33 passaggi
a livello pubblici.

Dopo la sottoscrizione del “Protocollo di Pinzano” nel febbraio
2016, contenente l’impegno del territorio alla definizione di un
progetto d’area e alla gestione delle stazioni ferroviarie, a
giudizio di Santoro è stata fondamentale la successiva audizione
della Regione presso la IX Commissione della Camera dei Deputati
per la richiesta di inserimento della Sacile-Gemona nell’elenco
nazionale delle ferrovie turistiche.

“Siamo così il primo esempio in Italia di una linea storica che
convive con il trasporto pubblico locale ed ha una gestione
integrata del biglietto e dei servizi d’interscambio treno –
gomma”, ha affermato Santoro.

Nel 2016 l’incontro con la Fondazione FS per la definizione dei
servizi turistici ha sancito l’avvio dell’ultima fase del
percorso che ha portato agli accordi con Trenitalia sui servizi
ferroviari, attivi da domani, lunedì 11 dicembre, con 20 treni
regionali che offriranno anche servizi per il trasporto
scolastico.

“È un’emozione aggiungere questo servizio alla rete regionale che
vanta i massimi livelli di puntualità e affidabilità a livello
nazionale”, ha dichiarato Elisa Nannetti, che da settembre dirige
la divisione regionale di Trenitalia. Un orgoglio condiviso con
una squadra che conta 450 operatori ai quali andranno ad
aggiungersi nuove unità grazie alla riapertura di questa tratta:
sono, infatti, una decina, come confermato da Nannetti, i nuovi
assunti per garantire i servizi sulla rinnovata linea, tra
macchinisti e capitreno.
ARC/SSA/ppd

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