SALUTE: MEDICI DI FAMIGLIA PER PRESA IN CARICO PAZIENTI DIABETICI

Trieste, 20 nov – La presa in carico delle persone affette da
diabete è affidata in particolare ai medici di famiglia, in
stretto rapporto con le Aziende sanitarie. E’ loro il compito di
prendersi cura dei pazienti in maniera proattiva, anche
monitorando costantemente i loro principali indicatori di salute,
contattando direttamente quegli assistiti che non hanno eseguito
periodicamente esami di routine. Una medicina di iniziativa,
volta a prevenire complicanze e ricoveri ospedalieri.

Lo ha ricordato l’assessore regionale alla Salute, Maria Sandra
Telesca, intervenuta oggi a Trieste alla manifestazione “Porta a
spasso il tuo diabete”, promossa dal Comitato regionale
associazioni diabetici del Friuli Venezia Giulia (Crad) a ridosso
della giornata mondiale dedicata a questa che è la più importante
tra le malattie croniche, con nelle sue varie forme tre milioni
di casi diagnosticati in Italia, una stima di un milione di casi
non ancora diagnosticati, e 2,6 milioni di persone con difficoltà
a mantenere le glicemie nella norma. Come ricordato oggi in
Friuli Venezia GIulia i casi sono circa 80 mila.

Una numerosità che ne fa, come ha evidenziato Telesca, un “tema
centrale nella riforma della sanità regionale”, che si è tradotto
in una “guerra dichiarata a una delle piaghe che più preoccupano
perché spesso subdola”.

Un percorso partito, dopo l’approvazione della riforma, con il
recepimento del Piano nazionale sulla malattia diabetica, molto
atteso da pazienti, famiglie, associazioni e professionisti della
salute. E subito declinato in due diversi documenti di indirizzo:
il primo sull’assistenza integrata alle persone affette da
diabete. Un secondo rivolto al diabete gestazionale, forma
temporanea che si manifesta in una elevata percentuale di
gravidanze, in cui la glicemia non è sotto controllo.

Atti di indirizzo, che, come sottolineato da Telesca, sono stati
elaborati da un tavolo tecnico costituito da specialisti,
referenti delle Aziende sanitarie, medici di medicina generale,
farmacisti, infermieri, dietisti, ma anche da rappresentanti
delle associazioni dei pazienti, cui l’assessore ha ricolto un
particolare ringraziamento.

Si tratta di strumenti operativi che, indicando precisi standard,
puntano ad elevare la qualità dell’assistenza e a rendere
omogeneo sul territorio regionale il processo diagnostico e
terapeutico. Il tutto a beneficio della qualità della vita dei
pazienti, grazie anche all’utilizzo di nuovi farmaci, nonché in
un’ottica di diminuzione dei costi per il sistema sanitario.

Dopo l’introduzione dell’assessore Telesca e i saluti del
presidente del Crad, Adriano Matteotti, e del presidente delle
Ordine dei medici della Provincia di Trieste, Claudio Pandullo,
si è tenuta una tavola rotonda, moderata dalla giornalista Micol
Brusaferro, alla quale hanno preso parte medici specialisti e
pazienti.

Da tutti l’appello a adottare stili di vita sani, indispensabili
non solo per prevenire il diabete mellito (tipo 2), ovvero la
forma più comune, ma anche per scongiurare l’insorgere di
complicazioni, che per il diabete mellito sono principalmente a
carico di occhi, reni, sistema cardiovascolare e sistema nervoso.
“Con il diabete si può convivere ma le complicanze sono fatali”,
ha ammonito Matteotti.
ARC/PPD

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SALUTE: MEDICI DI FAMIGLIA PER PRESA IN CARICO PAZIENTI DIABETICI

Trieste, 20 nov – La presa in carico delle persone affette da
diabete è affidata in particolare ai medici di famiglia, in
stretto rapporto con le Aziende sanitarie. E’ loro il compito di
prendersi cura dei pazienti in maniera proattiva, anche
monitorando costantemente i loro principali indicatori di salute,
contattando direttamente quegli assistiti che non hanno eseguito
periodicamente esami di routine. Una medicina di iniziativa,
volta a prevenire complicanze e ricoveri ospedalieri.

Lo ha ricordato l’assessore regionale alla Salute, Maria Sandra
Telesca, intervenuta oggi a Trieste alla manifestazione “Porta a
spasso il tuo diabete”, promossa dal Comitato regionale
associazioni diabetici del Friuli Venezia Giulia (Crad) a ridosso
della giornata mondiale dedicata a questa che è la più importante
tra le malattie croniche, con nelle sue varie forme tre milioni
di casi diagnosticati in Italia, una stima di un milione di casi
non ancora diagnosticati, e 2,6 milioni di persone con difficoltà
a mantenere le glicemie nella norma. Come ricordato oggi in
Friuli Venezia GIulia i casi sono circa 80 mila.

Una numerosità che ne fa, come ha evidenziato Telesca, un “tema
centrale nella riforma della sanità regionale”, che si è tradotto
in una “guerra dichiarata a una delle piaghe che più preoccupano
perché spesso subdola”.

Un percorso partito, dopo l’approvazione della riforma, con il
recepimento del Piano nazionale sulla malattia diabetica, molto
atteso da pazienti, famiglie, associazioni e professionisti della
salute. E subito declinato in due diversi documenti di indirizzo:
il primo sull’assistenza integrata alle persone affette da
diabete. Un secondo rivolto al diabete gestazionale, forma
temporanea che si manifesta in una elevata percentuale di
gravidanze, in cui la glicemia non è sotto controllo.

Atti di indirizzo, che, come sottolineato da Telesca, sono stati
elaborati da un tavolo tecnico costituito da specialisti,
referenti delle Aziende sanitarie, medici di medicina generale,
farmacisti, infermieri, dietisti, ma anche da rappresentanti
delle associazioni dei pazienti, cui l’assessore ha ricolto un
particolare ringraziamento.

Si tratta di strumenti operativi che, indicando precisi standard,
puntano ad elevare la qualità dell’assistenza e a rendere
omogeneo sul territorio regionale il processo diagnostico e
terapeutico. Il tutto a beneficio della qualità della vita dei
pazienti, grazie anche all’utilizzo di nuovi farmaci, nonché in
un’ottica di diminuzione dei costi per il sistema sanitario.

Dopo l’introduzione dell’assessore Telesca e i saluti del
presidente del Crad, Adriano Matteotti, e del presidente delle
Ordine dei medici della Provincia di Trieste, Claudio Pandullo,
si è tenuta una tavola rotonda, moderata dalla giornalista Micol
Brusaferro, alla quale hanno preso parte medici specialisti e
pazienti.

Da tutti l’appello a adottare stili di vita sani, indispensabili
non solo per prevenire il diabete mellito (tipo 2), ovvero la
forma più comune, ma anche per scongiurare l’insorgere di
complicazioni, che per il diabete mellito sono principalmente a
carico di occhi, reni, sistema cardiovascolare e sistema nervoso.
“Con il diabete si può convivere ma le complicanze sono fatali”,
ha ammonito Matteotti.
ARC/PPD

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