Salute: Regione a Assemblea Afds, verso quarto Piano sangue

Udine, 6 set – La Regione sta definendo i cardini del quarto
Piano sangue del Friuli Venezia Giulia, che dovrà vedere alleati
nello sforzo di rinnovamento del sistema l’amministrazione, i
professionisti e il mondo delle associazioni e dei volontari.
Al momento il Friuli Venezia Giulia resta una delle realtà
trasfusionali più avanzate del Paese, è ancora autosufficiente e
addirittura può contribuire a rifornire altre regioni italiane,
ma è necessario superare alcune inevitabili criticità, tra cui
quella del ricambio generazionale dei donatori e l’importante
carenza di figure professionali e di emocomponenti, nonchè le
conseguenze dell’epidemia in corso.

Lo ha evidenziato il vicegovernatore con delega alla Salute nel
corso dell’assemblea dell’Associazione friulana donatori di
sangue, tenutasi a Udine, al teatro Giovanni da Udine.

Si è trattato di un’assemblea in forma inevitabilmente ridotta a
causa del Covid-19, ma occasione preziosa per porgere il
ringraziamento della Regione ai volontari e all’associazione, che
in modo importante hanno contribuito in questo momento di crisi,
e per delle valutazioni sull’evoluzione del sistema di salute, la
cui efficienza poggia sull’organizzazione della rete
trasfusionale e sulla disponibilità di sangue, nonché sulla
risposta che i donatori possono fornire all’interno di questo
sistema.

Le attività di medicina trasfusionale sono parte integrante dei
livelli essenziali di assistenza e si fondano sulla donazione
volontaria, e non remunerata, del sangue e dei suoi componenti.

Il principale obiettivo del Piano sarà porre le basi per r
aggiungere un centro unico regionale. Per la Regione è
fondamentale un coordinamento più forte dei centri, con
investimenti e funzioni organizzative che consentano di
razionalizzare la raccolta e garantire al meglio le attività di
servizio legate ai bisogni della cura dei pazienti.
ARC/EP

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