Salute: Regione in ascolto primari Asfo per superare criticità sistema

Pordenone, 29 lug – Un’occasione per affrontare alcuni
problemi aperti in questa zona del territorio ma soprattutto per
ascoltare le richieste provenienti da coloro che rappresentano il
gruppo dirigente dell’Azienda sanitaria del Friuli occidentale
(AsFo), uno dei pilastri del sistema sanitario del Friuli Venezia
Giulia.

A questo è servito l’incontro svoltosi oggi a Pordenone tra il
vicegovernatore della Regione, il direttore generale dell’Asfo e
i primari responsabili delle varie unità operative presenti nella
Destra tagliamento.

Dopo aver portato il ringraziamento della Regione a tutto il
personale dell’Azienda per aver contribuito ad affrontare in
maniera efficace la gestione della pandemia anche in questa parte
del territorio, l’esponente dell’esecutivo ha voluto ascoltare la
voce dei professionisti che operano all’interno dell’Asfo, anche
alla luce del recente stato di agitazione che ha coinvolto questa
zona. L’obiettivo è stato quello di dare il via ad un confronto,
da ripetere nel tempo, con le figure apicali della sanità
pordenonese, al fine di cogliere le criticità del sistema ma
soprattutto per cercare delle soluzioni condivise. Un metodo che
verrà proposto anche alle organizzazioni sindacali già nei
prossimi giorni, a partire dalle premialità al personale nella
gestione dell’emergenza Covid19.

Dalla voce dei primari è stata evidenziata la positiva apertura
della Regione, postasi in ascolto della categoria. Quindi sono
emerse alcune criticità riguardanti la carenza cronica di figure
apicali in alcuni reparti dell’azienda, situazione che si sta
protraendo e che rischia di provocare una instabilità del
sistema. Criticità condivisa che dovrà vedere, dopo il giusto
dimensionamento, il superamento delle figure “facenti funzioni”.
Per questo motivo è stata chiesta una accelerazione sui concorsi
pur riconoscendo la difficoltà legate a questo tipo di procedure;
tra i suggerimenti colti dalla Regione e sul quale verranno
compiuti degli approfondimenti, c’è stato quello di poter
demandare all’Arcs l’effettuazione – come già avviene in altre
zone d’Italia – delle selezioni concorsuali per primari a livello
regionale e non per ogni singola azienda.

Altri interventi hanno posto l’attenzione sulla necessità di
razionalizzare le risorse per consentire alle strutture di
riferimento provinciale l’erogazione di un miglior servizio alla
popolazione, a cui si è aggiunto la necessità di equiparare la
parte stipendiale tra i professionisti che operano in ospedali
diversi del Friuli Venezia Giulia.

In prima battuta il vicegovernatore ha voluto sgombrare il campo
dalla teoria secondo cui l’esecutivo regionale sarebbe impegnato
nel depotenziamento della sanità del Friuli occidentale. A tal
proposito sono stati ricordati gli ulteriori interventi
finanziari compiuti dalla giunta a favore del nuovo ospedale
cittadino così come per il Centro di Riferimento oncologico di
Aviano. Azioni che, da sole, dimostrano invece l’attenzione della
giunta a favore di questa parte della regione che, per storia e
tradizione, ha avviato prima delle altre zone una integrazione
tra ospedali e territorio diventato poi un modello anche per il
resto del Friuli Venezia Giulia.

L’esponente dell’esecutivo ha poi spiegato quali devono essere i
ruoli delle singole aziende sanitarie in una visione regionale,
puntando sulle specializzazioni e valorizzazione delle eccellenze
al fine di attivare quell’attrattività di fondamentale importanza
per l’intero sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia. Infine
è stato rivolto un appello ai medici presenti in sala affinchè,
con la loro autorevolezza, diventino parte attiva anche
nell’indicare le manovre sostenibili con le quali migliorare il
sistema regionale della salute, dove il pordenonese si conferma
pilastro fondamentale.
ARC/AL

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