Salute: Riccardi, funzioni Usca siano costanti in residenze anziani

Confronto su gestione Covid in Rsa apre Festival del giornalismo

Ronchi dei Legionari (Go), 23 set – Le Unità speciali di
continuità assistenziale (Usca), ovvero le equipe sanitarie che
hanno svolto durante la fase più acuta della pandemia attività
domiciliari per i pazienti Covid-19, dovranno diventare una
presenza costante nelle residenze per anziani del Friuli Venezia
Giulia.

Lo ha rimarcato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con
delega alla Salute, Riccardo Riccardi, nel corso del dibattito
“Coronavirus: l’emergenza che rischia di toglierci la memoria del
passato. La gestione della Pandemia nelle Rsa italiane” che è
seguito all’inaugurazione ufficiale della sesta edizione del
Festival del giornalismo organizzato a Ronchi dei Legionari
dall’associazione culturale “Le ali delle notizie”.

Partendo da un’inchiesta della giornalista dell’Espresso Floriana
Bulfon sulla situazione Covid nelle case albergo e residenze
protette e dai decessi registrati tra gli anziani, l’incontro,
moderato dal giornalista Ivan Vadori, ha analizzato la situazione
regionale dal punto di vista giornalistico, sanitario e sociale,
grazie alle testimonianze di due medici, Paolo Agostinis
(direttore di Medicina Interna al Sant’Antonio Abate di Tolmezzo)
e Valentina Vianello (medico di Chirurgia generale Asufc).

“Occorre ridistribuire la spesa sanitaria garantendo le cure
intermedie, vincendo così la sfida di un’efficiente medicina
territoriale. Le testimonianze dei medici – ha commentato
Riccardi – hanno dimostrato che la gestione del Covid è stata
positiva nella misura in cui ha cercato di evitare di far
spostare le persone. L’ospedale dovrà diventare l’ultimo punto al
quale accedere, ma per rendere possibile questo occorre
rafforzare le risposte intermedie e territoriali”.

Tra le priorità dell’Amministrazione regionale ci sarà anche la
richiesta di innalzamento della qualità delle cure nelle
residenze per anziani. “Non possiamo più permettere – ha
affermato Riccardi – che strutture per persone non
autosufficienti, con numeri di ospiti molto elevati, non abbiano
nella propria organizzazione una risposta sanitaria. Le Usca,
ovvero la presenza di un medico e del personale infermieristico,
devono diventare una costante”.

Riccardi ha analizzato anche la situazione alla ripresa
dell’autunno. “Crescono i contagi ma non c’è un rialzo della
domanda sanitaria. L’aumento del contagio era inevitabile con
l’accresciuta mobilità delle persone. Fortunatamente la domanda
sanitaria non è elevata e dobbiamo sperare che il livello di
contagio continui a mantenersi tale. Questo sarà possibile solo
se tutti quanti continueremo ad attuare le principali regole di
precauzione”.

Nodo ancora da risolvere resta, infine, la disponibilità di
reagenti necessari per analizzare i tamponi e svolgere una
tempestiva attività di prevenzione. “Se c’è una lezione che
questa pandemia ci ha insegnato – ha analizzato il
vicegovernatore – è che un Paese non può derogare dalla necessità
di essere autosufficiente nella fornitura di certi dispositivi.
La solidarietà tra Stati è stata pressoché nulla nella fase
iniziale dell’emergenza, dove ha prevalso una vera e propria
economia di guerra. Dobbiamo attrezzarci”.
ARC/EP/ma

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