Salute: rinnovata la convenzione tra Asufc e strutture per anziani

Udine, 3 ago – Un ringraziamento al sistema delle strutture per
anziani per l’impegno dimostrato nella fase della pandemia e un
auspicio a non disperdere le competenze e l’esperienza maturate
nel corso della prima fase dell’emergenza.

Questo il concetto espresso dal vicegovernatore con delega alla
Salute della Regione Friuli Venezia Giulia che nel pomeriggio a
Udine è intervenuto all’incontro di presentazione della nuova
convenzione tra l’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale
(Asufc) e le strutture per anziani presenti sul territorio.

L’Amministrazione regionale ha posto l’accento sul leggero rialzo
dei casi positivi di Covid-19 che richiede oggi un adeguamento
della sorveglianza sanitaria, con maggiori precauzioni e maggiori
controlli, in particolare sui traffici regolari e irregolari
proveniente dal confine.
Anche a seguito dell’emergenza la Regione intende procedere ad un
bilancio della tenuta economico finanziaria di tutte le
strutture, alla luce del calo di entrate, della necessità di
sostegno economico da parte della Regione, dei rimborsi Covid in
discussione con lo Stato anche per le spese sostenute dal sistema
di integrazione socio-sanitaria.

Il nuovo schema tipo di convenzione – che sarà sottoscritto dagli
enti entro agosto – definisce i rapporti giuridico economici tra
azienda Asufc e gli enti gestori delle strutture per anziani non
autosufficienti.
Il rimborso degli oneri sanitari per l’assistenza infermieristica
e riabilitativa è fissato nella misura di 12 euro al giorno per
posto letto convenzionato in nuclei di tipologia N3 e 10 euro al
giorno per posto letto convenzionato in tipologia N2.
Viene determinato in 125 euro all’anno per posto letto
convenzionato il tetto massimo di rimborso per la gestione dei
rifiuti speciali e dei trasporti sanitari.
La residenza per anziani si impegna a garantire uno standard
medio di almeno 17 minuti al giorno, per posto letto
convenzionato, per l’assistenza infermieristica e uno standard
medio di almeno 35 minuti alla settimana, per posto letto
convenzionato, per l’assistenza riabilitativa.

La convenzione pone un forte accento sulla funzione di controllo
dell’appropriatezza dei servizi erogati esercitata dall’Azienda
attraverso i Distretti sanitari ed è organizzata in modo da
garantire il rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza,
efficacia ed efficienza, professionalità nonché di separazione
delle funzioni soprattutto ove le Aziende per l’assistenza
sanitaria sono anche soggetti erogatori.

Le strutture residenziali nel territorio dell’Asufc sono 52
(l’intero territorio regionale ne conta 163) con un numero di
posti pari al 44 per cento dei posti in regione (4.669 su
10.630). Le strutture convenzionate sono 44 e dispongono
complessivamente di 4.438 posti di cui 3.546 convenzionati; altri
532 sono convenzionabili.
I centri diurni sono 18 di cui cinque trattano i malati di
Alzheimer e quattro sono a gestione diretta e partecipano alla
rete dei servizi di integrazione socio-sanitaria.
Le strutture impiegano complessivamente 3.266 operatori, di cui
340 infermieri. I dipendenti diretti delle strutture sono 193,
pari al 57 per cento, mentre il restante 43 per cento è reclutato
tramite le cooperative. Tra le strutture per anziani il 45 per
cento è a gestione diretta (soprattutto le private), il 35 per
cento sono strutture in appalto e il restante 20 per cento sono
strutture a gestione mista.

L’impatto della pandemia ha avuto effetti in 10 strutture su 52,
dove sono stati registrati 199 ospiti positivi sul totale di
4.669. Dal 1 marzo al 31 maggio solo in 5 strutture si sono
verificati decessi per Covid con 52 persone morte su 191 ospiti
risultati positivi. I decessi in casa di riposo hanno
rappresentato una quota importante dei morti da Covid, anche in
relazione all’età elevata degli ospiti e alla presenza di più
patologie.
In ogni caso, gli ospiti deceduti nell’ambito dell’Asufc
rappresentano il 13 per cento dei casi, una media più bassa
rispetto ad altre regioni quali Veneto (31 per cento), Marche
(14,8 per cento) Trento (48 per cento) Sardegna (52,3 per cento).
Sono stati quasi 5mila i tamponi eseguiti sugli ospiti, e oltre
20.600 i tamponi fatti agli operatori.
ARC/SSA/pph

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