Salute: Serracchiani, grazie a riforma migliore impiego risorse

Trieste, 29 set – “E’ finito il tempo in cui si distribuivano
le risorse a pioggia, i soldi devono essere spesi puntualmente
per ciò che serve rispetto alle esigenze del territorio, anche in
una prospettiva futura. Non si acquista un’attrezzatura
importante per fare una cortesia a qualcuno ma perché su quel
territorio in quel momento quell’attrezzatura è utile per la
salute dei cittadini. La riforma è servita anche a questo. A
riadattare il sistema, a eliminare gli sprechi e recuperare
risorse da destinare ad altri servizi”.

Lo ha rimarcato oggi la presidente del Friuli Venezia Giulia,
Debora Serracchiani, intervenendo alle celebrazioni per il 120.
anniversario di fondazione del Sanatorio Triestino e del volume
commemorativo “Dove gli ammalati hanno tutti i benefici”.

Esprimendo un plauso per la preziosa attività del Sanatorio,
struttura accreditata al Servizio sanitario regionale fin dal
1981, Serracchiani ha parlato di “collaborazione forte e quanto
mai opportuna tra pubblico e privato. Dalla sinergia, dallo
scambio di competenze e informazioni, miglioriamo la qualità del
servizio di fronte a sfide sempre più impegnative e nuove”.

Un concetto espresso anche dall’assessore alla Salute, Maria
Sandra Telesca, la quale ha evidenziato che “tra pubblico e
privato non ci deve essere competizione ma, appunto,
cooperazione. E la sanità triestina è arricchita dalle
prestazioni che offre il Sanatorio”.

Per Telesca, infatti, “la sanità non si deve dividere tra
pubblico e privato,ma si deve misurare sulla qualità delle
prestazioni. Oggi vi è collaborazione forte con il Sanatorio e le
altre strutture private della città che hanno standard di qualità
molto elevati. Di fatto, il privato accreditato fa parte del
sistema complessivo con professionisti di qualità e
organizzazione che funziona. Insieme diamo un servizio a tutti i
cittadini, anche grazie ad una flessibilità negli accordi
convenzionali, introdotta da questa Giunta, che ci permette di
collaborare meglio e anche di chiedere il supporto del privato,
ad esempio per l’abbattimento dei tempi di attesa”.
ARC/PPD

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