Sanità: Telesca, Savino e Riccardi accusino loro stessi di malfunzioni

Trieste, 10 lug – “L’onorevole Savino e il consigliere Riccardi
dovrebbero rivolgere a loro stessi le accuse sui ritardi e le
malfunzioni della sanità, dato che erano assessori quando i
problemi di cui parlano erano all’apice”.

Lo afferma l’assessore regionale alla Salute Maria Sandra
Telesca, replicando alle critiche degli esponenti regionali di
Forza Italia, secondo i quali i ritardi nelle liste d’attesa
rischiano di “creare danni irreversibili ai pazienti”.

“Proprio le liste di attesa per gli interventi urologici a
Trieste – spiega Telesca – sono state più lunghe delle attuali
fino alla fine del 2014. Ed è con la riorganizzazione in atto che
si stanno ridistribuendo e incrementando le sedute operatorie per
superare questi problemi”.

“In tema di liste di attesa – continua l’assessore – questa
giunta regionale nel 2015 ha rivisto completamente il sistema
rendendolo trasparente e regolamentandolo. Questo ha consentito
di produrre, per la prima volta, una relazione sui tempi di
attesa completa di dati e verifiche. Si veda in proposito la
relazione fatta in terza Commissione consiliare”.

“Savino e Riccardi vadano a rileggersi le relazioni sui tempi di
attesa durante la loro giunta regionale, ricavabili con numeri
approssimativi o mancanti: perché la trasparenza non era davvero
il loro punto di forza. Da quelle relazioni risulta che i criteri
di determinazione dei tempi di presa in carico – quelli che
secondo Savino sarebbero ‘aggiustati dall’Azienda’ – erano stati
decisi dalla Direzione sanitaria dell’Azienda di Trieste nel
2011, quando governavano loro. Loro forse non se ne sono accorti,
sicuramente non hanno fatto alcun intervento. Noi invece –
rimarca Telesca – ce ne siamo accorti e siamo intervenuti su
questi problemi e su molti altri”.

“Per quanto riguarda poi il rapporto Crea, invito nuovamente a
leggerlo prima di fare considerazioni. Hanno confuso addirittura
il periodo di riferimento del rapporto che, guarda un po’, la
dice lunga sulle condizioni in cui hanno lasciato nel 2013 la
sanità, e che – conclude l’assessore – con grande fatica e con
una buona riforma stiamo migliorando”.
ARC/Com/EP

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