Scuola: Regione evidenzia criticità in vista di riapertura a settembre

Trieste, 7 ago – Una ricognizione seria sulle criticità da
risolvere per assicurare la riapertura delle scuole, nel corso
della quale la Regione, oltre agli aspetti tecnici e operativi
legati al tema delle aule, dei trasporti, delle mense e
dell’organico, ha voluto evidenziare il problema della
sorveglianza sanitaria.

Famiglie, studenti, docenti e personale scolastico necessitano di
un sistema adeguato e di piena garanzia sotto il profilo del
contrasto e della diffusione del virus, una condizione che il
Friuli Venezia Giulia ha dimostrato di avere nei mesi della
pandemia, ma che allo stato attuale sconta un peso importante: i
casi di importazione legati ai flussi provenienti da oltreconfine
stanno segnando un aumento significativo in termini relativi dei
contagi, stanno assorbendo e sovraccaricando le strutture
sanitarie preposte come in nessuna altra area del Paese.

È questo in sintesi quanto evidenziato dal vicegovernatore con
delega alla Salute al viceministro all’Istruzione oggi a Trieste
nel corso dell’incontro convocato dall’Ufficio Scolastico
regionale su indicazione del dicastero romano per compiere una
prima analisi legata alla ripresa delle lezioni nelle istituzioni
scolastiche regionali, riunione alla quale hanno preso parte
presso la sede della Prefettura a Trieste anche gli assessori
alle Infrastrutture e all’Istruzione, i referenti di Anci,
Protezione civile, Croce Rossa e organizzazioni sindacali.

Confermando la piena collaborazione con il ministero per
garantire la regolarità del prossimo anno scolastico, la Regione
ha esortato la rappresentante del Governo a non sottovalutare una
criticità reale che sta investendo il Friuli Venezia Giulia e che
richiede attenzione, impegno e strumenti adeguati per garantirne
la gestione e assicurare nel contempo il livello di sorveglianza
sanitaria che richiede il mondo della scuola.

L’insufficienza di organico tra docenti, collaboratori tecnici e
Ata è stata rappresentata al viceministro dall’assessore
regionale all’Istruzione che ha evidenziato la necessità di
coprire le carenze – il fabbisogno è quantificato in 1.164
docenti, almeno 30 unità di personale educativo, 1.397
collaboratori e almeno 130 assistenti tecnici – in tempi rapidi,
per assicurare la piena operatività delle istituzioni scolastiche
che già soffrivano in passato, più che in altri territori, per la
mancanza di personale.

L’assessore ha quindi richiamato l’attenzione del viceministro
sul tema delle scuole paritarie, ritenute parte integrante del
sistema formativo regionale, e sulle fondazioni Its, gli Istituti
tecnici superiori, ancora privi al momento del necessario
raccordo con il ministero dell’Università e Ricerca per le lauree
professionalizzanti.

Nel compiere una ricognizione sull’edilizia scolastica,
l’assessore regionale alle Infrastrutture, pur non evidenziando
problematiche specifiche legate alla riapertura dei plessi a
settembre, ha sottolineato nel corso dell’incontro una criticità
non ancora risolta comune a molti edifici che necessitano di un
programma di interventi che ne garantisca l’adeguamento sismico.

Resta infine prioritario e centrale il tema del trasporto
scolastico, una questione ritenuta come la più difficile e
delicata per la Regione che, se non verrà risolta, impedirà la
ripresa delle lezioni nel prossimo anno scolastico, poiché molti
studenti, anche per le caratteristiche geomoforlogiche del
territorio, non riuscirebbero a raggiungere le aule. Se non verrà
consentito l’utilizzo dei mezzi al massimo della loro capienza,
l’intera rete di trasporto necessiterebbe di ingenti risorse per
raddoppiare il numero di tratte e di personale.

Si tratta di una situazione che richiede un impegno immediato e
una soluzione rapida per assicurare alle imprese e alle aziende
preposte di organizzare un servizio efficiente e sicuro sotto il
profilo sanitario.
ARC/CCA/pph

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