Servizi socio-educativi garantiti a ciechi e ipovedenti

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Sarà garantito a tutti gli studenti ciechi e ipovedenti, indipendentemente dalla condizione economica, il servizio socio-educativo di supporto all’integrazione scolastica, grazie alla decisione del Comune di Udine di eliminare il requisito dell’Isee dall’accordo di disciplina del servizio da parte delle Agenzie educative accreditate.

«Con questo provvedimento vengono recepite le istanze delle associazioni di tutela rappresentative delle persone cieche o ipovedenti in merito al contributo per il servizio socioeducativo che continuerà ad essere erogato a tutti gli aventi diritto, indipendentemente dalla condizione economica delle rispettive famiglie e non assoggettabile all’Isee» spiega l’assessore alla Salute ed Equità sociale Simona Liguori.

«Un provvedimento che restituisce piena dignità a tutti i cittadini proprio per garantire la massima inclusione sociale e l’esercizio del diritto allo studio, che è un diritto costituzionalmente tutelato al di là di quelle che poi possono essere le specificità registrate dall’Isee, che nulla hanno a che fare con le oggettive difficoltà della condizione» commenta il sindaco, Furio Honsell.

Il Comune di Udine fa quindi propria la sentenza pronunciata a marzo 2016 dal Tar della Lombardia nella quale, richiamando precedenti sentenze di altri Tar, si afferma che gli interventi socio-educativi a favore delle persone con disabilità sensoriali visive, costituendo un elemento necessario ed essenziale per l’integrazione scolastica e quindi per l’esercizio del diritto allo studio, configurano un servizio che non rientra nel novero dei servizi a domanda individuale. E non rientrano neppure tra le prestazioni assoggettabili all’Isee, essendo sottratte alla contribuzione prevista dalla legge per le prestazioni sociali a carattere individuale, in quanto destinate alla generalità delle persone prive della vista per poter usufruire dei diritti costituzionalmente tutelati.

Il servizio di supporto si rivolge a persone cieche totali o parziali, ipovedenti gravi e ipovedenti con residuo visivo non superiore a 2/10 in entrambi gli occhi, e ipovedenti con residuo visivo superiore ma con con fattori fortemente limitativi dell’autonomia o con patologia degenerativa.

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Sarà garantito a tutti gli studenti ciechi e ipovedenti, indipendentemente dalla condizione economica, il servizio socio-educativo di supporto all’integrazione scolastica, grazie alla decisione del Comune di Udine di eliminare il requisito dell’Isee dall’accordo di disciplina del servizio da parte delle Agenzie educative accreditate.

«Con questo provvedimento vengono recepite le istanze delle associazioni di tutela rappresentative delle persone cieche o ipovedenti in merito al contributo per il servizio socioeducativo che continuerà ad essere erogato a tutti gli aventi diritto, indipendentemente dalla condizione economica delle rispettive famiglie e non assoggettabile all’Isee» spiega l’assessore alla Salute ed Equità sociale Simona Liguori.

«Un provvedimento che restituisce piena dignità a tutti i cittadini proprio per garantire la massima inclusione sociale e l’esercizio del diritto allo studio, che è un diritto costituzionalmente tutelato al di là di quelle che poi possono essere le specificità registrate dall’Isee, che nulla hanno a che fare con le oggettive difficoltà della condizione» commenta il sindaco, Furio Honsell.

Il Comune di Udine fa quindi propria la sentenza pronunciata a marzo 2016 dal Tar della Lombardia nella quale, richiamando precedenti sentenze di altri Tar, si afferma che gli interventi socio-educativi a favore delle persone con disabilità sensoriali visive, costituendo un elemento necessario ed essenziale per l’integrazione scolastica e quindi per l’esercizio del diritto allo studio, configurano un servizio che non rientra nel novero dei servizi a domanda individuale. E non rientrano neppure tra le prestazioni assoggettabili all’Isee, essendo sottratte alla contribuzione prevista dalla legge per le prestazioni sociali a carattere individuale, in quanto destinate alla generalità delle persone prive della vista per poter usufruire dei diritti costituzionalmente tutelati.

Il servizio di supporto si rivolge a persone cieche totali o parziali, ipovedenti gravi e ipovedenti con residuo visivo non superiore a 2/10 in entrambi gli occhi, e ipovedenti con residuo visivo superiore ma con con fattori fortemente limitativi dell’autonomia o con patologia degenerativa.

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