Sicurezza a Udine: il Comune può contare su 340 telecamere di sorveglianza

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Dalla collocazione precisa delle telecamere alle caratteristiche tecniche dei diversi impianti, fino a tracciare una vera e propria mappatura dei sistemi di videosorveglianza distribuiti sul territorio comunale. Nel corso della riunione del 18 febbraio del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, presieduto dal prefetto Provvidenza Delfina Raimondo, il Comune di Udine ha condiviso con tutti gli organi di polizia dello Stato – Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di finanza – i risultati di un censimento degli impianti di videosorveglianza urbana e dei diversi sistemi a circuito chiuso presenti in vari edifici di proprietà comunale. Informazioni che vanno dal posizionamento dei vari “occhi elettronici” alle caratteristiche tecniche e alle capacità delle diverse telecamere. “Sono molto soddisfatto – spiega il sindaco di Udine, Furio Honsell – per questo incontro che ha permesso di pianificare un programma per la valorizzazione del sistema di videosorveglianza del Comune, che può contare su un cospicuo numero di telecamere. Ora procederemo al più presto, con modalità da definire di concerto con la prefettura e con tutte le forze di polizia, a mettere in condivisione questi occhi elettronici”.

Nel complesso il Comune di Udine dispone di 340 telecamere dislocate sul territorio comunale e diverse tra loro dal punto di vista delle caratteristiche tecniche. “In un momento di limitate risorse a disposizione – sottolinea l’assessore all’Innovazione, Gabriele Giacomini – la prima preoccupazione di un amministratore deve essere quella di valorizzare al massimo il potenziale presente. Il nostro patrimonio di videosorveglianza è molto ampio e conta complessivamente circa 340 telecamere. È nell’interesse dell’amministrazione comunale condividere tutte le informazioni che possono portare a un miglioramento della sicurezza delle persone e al presidio del territorio comunale. Per questo motivo oggi abbiamo messo a disposizione informazioni importanti ai fini della costruzione di una rete di promozione della sicurezza che coinvolga tutte le organizzazioni preposte. Questo incontro – conclude – rafforza il rapporto di collaborazione con le forze dell’ordine e rappresenta un segnale concreto di attenzione dell’amministrazione su questa tematica”.

Il sistema di videosorveglianza vero e proprio è composto da 43 telecamere “speed dome” (orientabili su tre assi per garantire un migliore controllo del territorio), brandeggiabili, dotate di zoom e collegate alla sala operativa della polizia locale. Del sistema di “occhi elettronici” a disposizione del Comune fanno parte poi anche altre 297 telecamere a circuito chiuso (alcune interne e alcune esterne) installate su edifici e monumenti a protezione del patrimonio di immobili e strutture comunali. Si va dagli uffici giudiziari alla biblioteca civica, dalle sedi museali alle scuole e ai cimiteri. “Si tratta – precisa Giacomini – di telecamere in grado di riprendere e registrare localmente le immagini che potranno essere messe ora a disposizione delle forze di polizia qualora lo ritenessero opportuno per portare un ulteriore contributo alla sicurezza delle diverse aree della città”.