Simposio Internazionale di Scultura su Pietre a Vergnacco


21° Simposio Internazionale di Scultura su Pietre del Friuli Venezia Giulia

Ancora pochi giorni per ammirare gli artisti “live” e nel weekend il gran finale

Ancora pochi giorni per poter ammirare “live” il lavoro degli artisti partecipanti al ventunesimo Simposio internazionale di scultura su pietre del Friuli Venezia Giulia. Domenica 24 giugno alle 19.00, infatti, nel Parco Sculture di Vergnacco (Reana del Rojale) verranno presentate al pubblico le opere finite e realizzate nei quindici giorni di evento. Sarà questa l’occasione in cui otto nuove sculture verranno commentate dalla Commissione artistica formata da Francesca De Filippo, Giorgia Gemo e dall’artista scultore Sergio Mazzola che donerà a tutti gli artisti la sua opera “Vida”, creata per l’occasione. Fino a sabato, sarà possibile visitare la Mostra fotografica di Mario Riva “I colori della scultura”, un dialogo tra fotografia e scultura, inaugurato lo scorso 9 giugno alla Galleria “Altern-attivA” di Cividale del Friuli.

Al Parco Sculture di Vergnacco stanno completando le proprie creazioni artistiche gli scultori Julie Glaspy dal Canada, Algirdas Kuzma dalla Lituania, Sandra Nejašmi? Pirnat dalla Croazia, Alem Teklu Kidanu dall’Etiopia, Tamila Mamatova dal Kirghizistan, Liu Yang dalla Cina e infine dall’Italia Maxsolinas e Bruno Gabrieli. Dopo la conclusione del Simposio, le opere rimarranno in esposizione al Parco per alcuni mesi, fino al loro trasferimento nelle sedi definitive. Ultimo appuntamento da ricordare è la serata commemorativa del Centenario della Grande Guerra, organizzata dalla Banda Filarmonica di Vergnacco e aperta al pubblico: sabato 23 giugno alle 19.00 ci sarà lo scoprimento della scultura donata dal Circolo culturale Il Faro, per il 45° di fondazione, al Gruppo Alpini di Vergnacco e alle 20.30 il Concerto “Note e voci sulla linea del fronte. È tempo di pace” con musiche e canti della Banda di Vergnacco, i Cori alpini Monte Bernadia e ANA Gemona, la voce narrante di Angelo Floramo su testi di Marco Pascoli.