Sociale: Regione, polo della carità spazio reale di solidarietà

Udine, 19 set – L’amministrazione regionale saluta con favore il
nuovo polo della carità ‘Corte suor Fior e Corte San Vincenzo’;
un risultato importante che contribuisce ad affrontare il tema
complessivo della fragilità e che, in una società dove sempre più
spesso gli spazi sono virtuali, concede uno spazio reale nel
quale riappropriarsi di relazioni vere.

E’ la sintesi delle riflessioni espresse dal vicegovernatore, con
delega alle Politiche sociali del Friuli Venezia Giulia, oggi in
occasione dell’inaugurazione del centro udinese della carità
realizzato dalla Caritas diocesana nel compendio collocato tra le
vie Rivis e Marangoni.

L’esponente della Giunta regionale ha condiviso un sentimento di
gratitudine verso tutti coloro i quali si sono adoperati per
raggiungere l’obiettivo e ha richiamato alcuni concetti
recentemente espressi dal cardinale Pietro Parolin in merito a
scienza, fede e tecnologia.

In questo senso ha evidenziato come la cittadella della carità
possa dare risposte alla necessità di esercitare nel giusto modo
il potere tecnologico e scientifico del nostro tempo tornando a
riappropriarci di un mondo di relazioni vere e non virtuali.

Per il vicegoverantore del Fvg la cittadella della carità
rappresenta, infatti, un luogo in cui aspetti quali velocità,
superficialità, virtualità, che sempre più spesso connotano la
nostra epoca, possono trovare un contrappeso negli spazi di
ascolto, di riflessione e di accompagnamento ospitati nella
struttura, soprattutto a favore delle nuove generazioni.

Al taglio del nastro erano presenti, fra gli altri, l’arcivescovo
di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato che ha sottolineato la
sinergia fra Chiesa, territorio e istituzioni, elemento
fondamentale per la realizzazione di quella che ha definito
‘l’oasi della carità’, patrimonio della città di Udine. Sono
intervenuti anche il sindaco di Udine e il direttore della
Caritas diocesana udinese, don Luigi Gloazzo.

La ristrutturazione, realizzata grazie a fondi propri della
Caritas, a un finanziamento della Regione Fvg pari a 650mila
euro, a un contributo della Fondazione Friuli, al lascito
testamentario dell’associazione Volpe – Sorelle Masolini e ad
altre donazioni, sebbene sia stata completata da poco, vede
attivati già diversi servizi.

Alcuni operano da qualche anno, come l’emporio solidale ‘Pan e
gaban’, la ‘casetta a colori’ che accoglie bimbi dai 6 ai 36 mesi
per consentire a mamme in difficoltà di lavorare, il laboratorio
di sartoria sociale, gli appartamenti per l’accoglienza di
studenti universitari stranieri. Imminente è l’apertura del
centro d’ascolto interparrocchiale e del tutto nuovo è lo ‘spazio
giovani che sede nello stabile di via Rivis 15.

La gestione è affidata ad un’équipe di quattro educatori che
svolgono anche un servizio ‘in strada’ cercando di prendere
contatto con i ragazzi che frequentano la città. L’obiettivo è
quello di offrire ai ragazzi della città un luogo in cui
esprimersi, incontrarsi, giocare, riflettere, con il supporto
degli educatori.
ARC/LP/ep

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