Sono 75 i locali del Friuli Venezia Giulia segnalati nella guida alle Osterie d’Italia 2019 

Sono 75 su 1617 i locali del Friuli Venezia Giulia segnalati nella guida alle Osterie d’Italia 2019 appena pubblicata per i tipi di Slow Food Editore, tra questi 12 Chiocciole (i locali particolarmente in sintonia con la filosofia Slow Food), 9 Formaggi17 Bottiglie e, novità di quest’anno, 9 esercizi segnalati per la particolare attenzione all’olio extravergine d’oliva, sia in cucina che in sala.

 

Giunto alla 29esima edizione, il sussidiario del mangiarbere all’italiana è il solo a raccontare un lavoro troppo spesso sottovalutato, quello delle cuoche e degli osti italiani con la diversità, l’originalità e la capacità di interpretare la cucina secondo la loro personalità: «Le osterie italiane sono sempre di più sulla bocca di tutti, perché gli osti sono diventati nuovamente il fulcro del discorso gastronomico italiano degli ultimi tempi. E proprio per questo una definizione, per quanto dai confini morbidi, ci vuole. Per questo abbiamo pensato a un decalogo, dieci idee sulle quali ci confronteremo a partire da oggi per trovare parole comuni che ci permettano di sintetizzare le 1617 storie della guida e raccontare al meglio a chi la legge cos’è un’osteria secondo Slow Food» sottolineano i due curatori Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni.

«Secondo noi l’osteria è accogliente e conviviale, ha un buon rapporto qualità/prezzo, conosce a fondo la materia prima che usa, lavora prodotti di prossimità, sa proporre il vino, anche se è solo quello della casa, non ha il menù degustazione, non scimmiotta il ristorante importante, è moderna ma non rinnega il passato, non insegue le mode, anzi spesso le anticipa e, last but not least, ha un bravo oste (o anche più di uno)» continuano i curatori.

Anche la Bottiglia è stata ripensata in questa edizione: «Questo simbolo è stato utilizzato per la prima volta negli anni ’90, quando il mondo del vino era diverso, adesso che è nata la guida Slow Wine ci siamo fatti aiutare dai curatori – Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni e tutta la redazione – per ridefinire le caratteristiche che deve avere il riconoscimento dato alla qualità della carta dei vini» sottolinea Signoroni.
Tra i principi che hanno guidato l’attribuzione l’abbinamento con i vini del proprio territorio; la personalizzazione della carta dei vini secondo il proprio gusto e un lavoro di ricerca personale; meglio poche referenze ben scelte piuttosto che centinaia poco curate e banali; il rapporto qualità prezzo che si deve ritrovare anche per le etichette e così come l’attenzione all’ambiente.

Tra i temi che emergono da una lettura trasversale della guida c’è il protagonismo della montagna, luogo più difficile e scomodo ma amato soprattutto dai giovani osti che qui possono trovare prodotti e artigiani veri, territori incontaminati da cui rifornire le proprie dispense o coltivare direttamente le proprie materie prime. Sono luoghi ricchissimi di storie, tradizioni, prodotti, erbe spesso poco note e che trovano nell’osteria, nella sua cucina e nel suo pubblico un naturale punto di approdo. E poi ci sono proprio loro, i giovani che si mettono alla guida dell’osteria di famiglia o che, magari senza avere alle spalle storie di ristorazione, ci mettono studio e passione. Spesso sono osterie che guardano alla tradizione e al proprio territorio con occhi nuovi, che riescono a usare un obiettivo inedito per fotografare il luogo in cui sono e rileggerlo attraverso piatti che saranno la tradizione tra 100 anni. Infine, sono sempre più numerosi i locali, al Sud come al Nord, che propongono i prodotti del mare, con l’accortezza di scegliere la piccola pesca tradizionale e le specie di pesce meno note.

Curatori Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni
Collana Guide Slow
Pagine 896 – Prezzo 22 euro

1617 locali segnalati
133 nuove segnalazioni
279 chiocciole, locali che meglio incarnano il modello di osteria
213 osterie da visitare per la notevole selezione di formaggi
361 osterie consigliate per la in più
484 locali con un orto di proprietà
370 osterie che propongono un menù vegetariano carta dei vini attenta al territorio

321 osterie con alloggio

 

 

Tutte le Chiocciole del Friuli Venezia Giulia

Borgo Colmello Farra d’Isonzo GO
Ai Ciodi Grado GO
Devetak Savogna d’Isonzo-Sovodnje ob Soci GO
Rosenbar Gorizia GO
Ai Cacciatori Cavasso Nuovo PN
Ivana & Secondo Pinzano al Tagliamento PN
Da Afro Spilimbergo PN
Borgo Poscolle Cavazzo Carnico UD
Al Castello Fagagna UD
Sale e Pepe Stregna-Srednje UD
Da Alvise Sutrio UD
Stella d’Oro Verzegnis UD

 

I Formaggi

Devetak Savogna d’Isonzo-Sovodnje ob Soci GO
Turlonia Fiume Veneto PN
Ai Cacciatori Cavasso Nuovo PN
Da Afro Spilimbergo PN
Borgo Poscolle Cavazzo Carnico UD
Al Castello Fagagna UD
Da Gaspar Tarcento UD
Osteria di Villafredda Tarcento UD
Stella d’Oro Verzegnis UD

Le Bottiglie

Borgo Colmello Farra d’Isonzo GO
Al Piave Mariano del Friuli GO
Devetak Savogna d’Isonzo-Sovodnje ob Soci GO
La Ferrata Pordenone PD
Ai Mulinars Clauzetto PN
Ai Cacciatori Cavasso Nuovo PN
Il Favri San Giorgio della Richinvelda PN
Ivana & Secondo Pinzano al Tagliamento PN
Da Afro Spilimbergo PN
Antica Trattoria Suban Trieste TS
Borgo Poscolle Cavazzo Carnico UD
Alla Frasca Verde Lauco UD
Alla Pace Sauris UD
Al Castello Fagagna UD
Sale e Pepe Stregna-Srednje UD
Da Gaspar Tarcento UD
Osteria di Villafredda Tarcento UD

 

Le osterie attente all’olio extravergine d’oliva

Borgo Colmello Farra d’Isonzo GO
Devetak Savogna d’Isonzo-Sovodnje ob Soci GO
Rosenbar Gorizia GO
Ai Cacciatori Cavasso Nuovo PN
Ai Mulinars Clauzetto PN
Da Afro Spilimbergo PN
Al Castello Fagagna UD
Borgo Poscolle Cavazzo Carnico UD
Da Alvise Sutrio UD