Storie di imprenditori: Marco Tronchetti Provera

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Diventare imprenditori di successo non è semplice, si tratta di un percorso lungo, fatto di scelte giuste, errori e anche un pizzico di fortuna.
Ecco la storia di uno dei più grandi imprenditori italiani, Marco Tronchetti Provera.

Per diventare imprenditori di successo può risultare utile e stimolante leggere le storie di imprenditori che ce l’hanno fatta. Marco Tronchetti Provera può essere una fonte di ispirazione per chi cerca degli stimoli per sviluppare il proprio business, commettendo meno errori possibili.
Come la sua storia ci insegna, è importante riuscire ad affrontare le difficoltà e le insidie che questo tipo di carriera può riservare. Con determinazione e aggressività anche una crisi può trasformarsi in uno stimolo per raggiungere degli standard sempre più alti.
Ma qual è il percorso che ha dovuto affrontare Marco Tronchetti Provera?
Vediamolo.

Milanese, classe ‘48, Marco Tronchetti Provera si laurea in Economia e Commercio alla Bocconi di Milano, nel 1971.
Dopo gli studi ha la sua prima esperienza lavorativa importante: trasferitosi a Londra viene assunto presso la P&O, una compagnia di logistica e trasporti.
Qui inizia a sviluppare delle forti competenze in questo settore, realizzando l’importanza di avere dei terminal per le operazioni delle merci che sia situato nei pressi dell’industria.
Tornò quindi in Italia determinato e aprì un terminal a Rho, collegandolo con i maggiori porti europei. Formò la Sogemar e ne rimase a capo fino al 1986.
Possiamo, quindi, definire questo il primo grande successo di Marco Tronchetti Provera e una prima dimostrazione delle sue capacità imprenditoriali.

Nel 1978 avviene il matrimonio con Cecilia Pirelli, figlia di Leopoldo Pirelli, capo dell’omonimo gruppo. Nel 1986 Provera ottiene il ruolo di socio accomandatario nella Pirelli & C. Sapa. In questo periodo Leopoldo Pirelli commette dei passi falsi, come il tentativo di acquisire la Silverstone.
Ed è in questo momento che Tronchetti Provera si fa avanti con l’obiettivo di risanare l’azienda, diventando il Presidente e Amministratore Delegato (siamo nel 1996).
La sua determinazione e le sue buone intuizione lo portarono a concentrare le forze su un settore di maggiore importanza come la produzione di pneumatici, tralasciando quelli minori.
In questi anni inizia a investire anche nel settore immobiliare, con il progetto Grande Bicocca, mettendo in pratica la riqualificazione dell’allora trascurato quartiere Bicocca e trasformandolo in una zona prestigiosa, caratterizzata anche dalla presenza dell’università e del teatro.

Nel 2000 decide, insieme al management di Pirelli, di vendere OTI (società che produceva componenti ottiche), operazione che porterà nelle casse della Pirelli circa 4 miliardi di Euro, da investire in un’altra manovra: l’acquisto di Telecom Italia.
Con la famiglia Benetton, nel 2002, costituisce la società Olimpia, diventando possessore del 27% di Olivetti, azione che gli consente di diventare maggiore azionista di Telecom Italia, venendo poi nominato presidente della società.

A un solo mese di distanza dalla nomina a questo ruolo inizia mettere in pratica la sua determinazione e tutta la sua esperienza: l’azienda aveva bisogno di una revisione del bilancio, di ridurre il debito e di accorpare Olivetti e Telecom, in modo da restringere il legame societario.
Non passerà inosservata neanche la sua intuizione di puntare alle nuove tecnologie e all’innovazione, come l’interesse per lo sviluppo della connessione a banda larga.
Prova a espandersi anche all’estero, in Brasile in Argentina, puntando sulla loro telefonia mobile. Tra il 2004 e il 2005 avviene la fusione tra Telecom Italia e Tim, operazione finanziata dalla cooperazione di più banche.

Nel 2006 Marco Tronchetti Provera si trova ad affrontare alcuni contrasti con la Presidenza del Consiglio, che lo porteranno a lasciare il ruolo di Presidente della Telecom: le nuove strategie e gli accordi intrapresi (per esempio con la NewsCorp di Murdoch) non riescono a convincerlo.
Ma le soddisfazioni arrivano anche in questo periodo, grazie alla Pirelli e alla sua crescita, alla sua espansione: gli stabilimenti di produzione sono ormai anche al di fuori dell’Italia, come in Cina, in Romania e negli Stati Uniti. Basti pensare che attualmente questa azienda è presente in 11 paesi, con 20 stabilimenti e una forza lavoro di 30.000 dipendenti.

Da questo momento Provera si concentra principalmente sull’azienda milanese e sulla Camfin. Nel 2013 guadagna il 31% delle azioni del Gruppo Partecipazioni Industriali.
Sempre nel 2013, compie dei notevoli gesti finanziari, la più importante è stata l’immissione di circa la metà delle azioni della Camfin nella Lauro Sessantuno S.p.A., impresa a cui hanno partecipato diversi enti finanziari come Banca Imi e la Unicredit, per citarne alcune.
Questo è anche l’anno in cui acquista quasi 20 milioni di euro una parte del Camfin da Massimo Moratti, portando così la quota delle sue azioni al 63%.

Attualmente Marco Tronchetti Provera è Vice Presidente Esecutivo e Amministratore Delegato di Pirelli & C. S.p.A. e Presidente di Marco Tronchetti Provera & C. S.p.A..
Da non dimenticare anche il ruolo di Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione di Mediobanca.

Le storie degli imprenditori che hanno avuto successo parlano quasi sempre anche di passioni: Marco Tronchetti Provera ha il cuore interista e la Pirelli costituisce lo sponsor ufficiale delle maglie nero blu.
Inoltre, un buon imprenditore deve operare anche nel sociale: Provera è il Presidente della Fondazione Pirelli, che ha lo scopo di disseminare la cultura e le arti, e della Fondazione Silvio Tronchetti Provera, che supporta lo sviluppo della tecnologia e delle scienze.