Street art contro la violenza sulle donne: “Aiutarle e’ un dovere” Su artbid.it l’asta online

Dal 7 al 14 giugno è aperta un’asta sul sito www.artbid.it e chiunque può acquistare una delle 75 opere delle 75 street artist più me”, così Mauro Pallotta, in arte MAUPAL racconta la genesi dell’evento di beneficenza a favore delle vittime e dei centri antiviolenza Reama della Fondazione Pangea Onlus. “In questo momento di Covid molte donne rimangono in casa perché non pensano di avere un’opportunità economica di uscire dalla violenza”, spiega Simona Lanzoni, vice presidente Pangea e coordinatrice Reama. “Mettere la propria creatività contro violenza e femminicidi è un onore oltre che un obbligo”, dice Laika, nota street artist presente tra le 75 con l’opera Ni Una Mas. Tra le artiste Jo Squillo,Cinzia Pellin, Alessandra Carloni, Alessia Babrow, Ste Real, Veblena Finkenberg, Lara Trevisan, Valentina Lucarini.

Tutto questo è Art’s Angels il progetto ideato da Mauro Pallotta, in arte Maupal, artista di fama internazionale insieme a Associazione Domna e Associazione Jeos, con il supporto di Fondazione Pangea Onlus (www.pangeaonlus.org), Fscire Fondazione per le Scienze Religiose Fairtrade Italia e il collettivo artistico Darehood.

L’obiettivo è quello di fornire possibilità alle donne che vivono condizioni di violenza: donne che come Pangea Onlus abbiamo incontrato e ascoltato in tanti anni di attività. E proprio per questo i proventi delle vendita delle opere andranno a sostenere il lavoro degli sportelli antiviolenza Reama (www.reamanetwork.org) della Fondazione.

Settantacinque artiste di fama nazionale e internazionale si sono messe così in gioco e hanno deciso di mettere a disposizione altrettante opere, che sarà possibile vedere e acquistare sul sito https://artbid.it/.

Al progetto partecipano anche 3 artiste friulane: Lara Trevisan, CLM e CipArt.

Il progetto ha avuto anche il sostegno di Jo Squillo, da sempre impegnata a combattere le discriminazioni e la violenza di genere, che ha donato una maglia dell’iniziativa “Wall of dolls – Il muro delle bambole” da lei ideata: il progetto, nato come installazione artistica, è divenuta poi uno dei simboli contro i femminicidi e la violenza sulle donne.