“Sul Troi di Aquilee” di Christian Romanini

Christian Romanini Sul troi di Aquilee

Giovedì 2 marzo alle ore 17.30 presso la sala conferenze della Biblioteca comunale (Via G. Mazzini 9) a Feletto Umberto, nell’ambito della rassegna mensile “Un tè con l’Autore” organizzata dall’Assessorato alla Cultura.
Il libro “Sul Troi di Aquilee” (edizioni Glesie Furlane, collana “Trois”, ovvero “Sentieri) è l’esordio letterario di Christian Romanini, quarant’anni (classe 1977), pubblicista e papà di Lorenzo nato nel 2012, a cui l’Autore dedica questo diario di viaggio, scritto interamente in lingua friulana. Nel 2016, Anno nazionale dei cammini, sono stati festeggiati i dieci anni del Cammino Celeste (www.camminoceleste.eu) e “Sul Troi di Aquilee” vuole essere un’umile, ma intensa testimonianza che si propone anche di contribuire alla promozione di un modo di conoscere il territorio lentamente e con consapevolezza. L’opera raccoglie descrizioni, suggestioni e fotografie lungo la prima parte del Cammino Celeste, pellegrinaggio mitteleuropeo che congiunge in circa duecento chilometri l’isola di Barbana, in mezzo alla laguna di Grado, al monte Lussari al confine con Austria e Slovenia, toccando ovviamente Aquileia (il Cammino Celeste è anche noto come “Iter Aquileiense”, il nome latino che ha ispirato Romanini nella scelta del titolo in lingua friulana). L’Autore non raggiunge il monte Lussari, ma percorre i primi settanta chilometri, dal santuario mariano dell’isola di Barbana a quello di Castelmonte, passando per Grado, Aquileia, Ajello del Friuli, Cormons: “Ammettere i propri limiti non è certo una sconfitta” spiega. Il libro propone un capitolo scritto dall’Autore per ogni tappa ed al termine di ogni giornata troviamo anche una “lettera” che lo Stesso ha ricevuto quale omaggio da cinque amici, uno per ogni giorno di quest’esperienza “Perché anche se ho percorso il cammino da solo, forse in fondo solo non lo sono stato mai, perché lungo la strada, come nella vita, incontriamo sempre qualcuno che condivide alcuni passi con noi” commenta Romanini. Così troviamo gli interventi di pre Tonin Cjapielâr (prologo di Barbana), componente dell’associazione Glesie Furlane; Gabriele Pelizzari (tappa di Aquileia), professore presso l’Università Cattolica di Milano; Enos Costantini (tappa di Ajello del Friuli), professore e curatore editoriale della rivista Tiere Furlane; Paolo Petiziol (tappa di Cormons), console della Repubblica Ceca e presidente dell’associazione Mitteleuropa e pre Roman Michelot (tappa di Castelmonte), già presidente di Patrie dal Friûl e componente di Glesie Furlane. Ognuno di loro regala a Lorenzo un commento sulla meta raggiunta dal papà quotidianamente e alla quale è in qualche modo legato. In questi settanta chilometri percorsi dal 12 al 15 agosto 2014, l’Autore incontra il mare, la pianura, le colline e le prime montagne… idealmente quindi attraversa il Friuli, non solo geograficamente, ma l’esperienza è lo spunto per proporre alcune riflessioni sulla storia e la vita di quei luoghi, con l’intento di trasmetterle al suo primogenito Lorenzo, affinché il seme dell’identità friulana possa germogliare in lui, come spiega lo stesso Romanini nelle ultime pagine: “Friuli, identità, fede, amicizia, famiglia, natura, storia, lingue, pace, rispetto… non le ho scritte tenendo un ordine, ma queste sono le parole chiave di questa esperienza”. Le immagini del diario “Sul Troi di Aquilee” si possono trovare anche sulla fanpage di Glesie Furlane www.facebook.com/glesiefurlane nell’omonimo album fotografico.