Tangenti in Autovie – Veleni o verità?

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Da alcuni giorni si parla dei plichi anonimi recapitati ad alcune procure della regione in merito a presunte irregolarità negli appalti di Autovie Venete

Di seguito vi proponiamo un articolo a firma di Fabio Folisi usicto su E-Polis Friuli il 2 novembre

Rischia di partire dal Friuliuna nuova tangentopoli. Per la nostra regione sarebbe un nuovo terremoto che potrebbe avere conseguenze pesantissime sul tessuto economico e politico che potrebbero estendersi anche al resto del Paese. questo è quanto potrebbe accadere se anche solo una parte delle informazioni contenute in due esposti anonimi giunti a più Procure dovesse risultare vera.
AL Centro della vicenda la società pubblica regionale Autovie Venete Spa. Secondo il contenuto delle lettere, in tutto 25 pagine in due plichi spediti a quattro mesi circa uno dall’altro, il marcio si celerebbe nella gestione degli appalti pubblici e in particolare in quelli relativi alla terza corsia della A4. Nel mirino dei veleni in particolare l’attuale assessore regionale e vice commissario per la terza Corsia Riccardo Riccardi, che è stato in passato anche direttore generale di Autovie Venete.
Gli esposti anonimi ipotizzano gravissimi reati: abusi di ufficio, turbative d’asta sugli appalti ed esistenza di tangenti anche relative alla realizzazione della terza corsia, opera dal costo imponente, oltre 2,???? miliardi di euro.
Esisterebbe in sostanza, secondo l’esposto, una sorta di cupola che si occuperebbe della gestione di appalti e acquisti, una “organizzazione” di spartizione che secondo l’anonimo delatore sarebbe una prassi consolidata da tempo. Le due lettere sono arrivate a parecchi soggetti, Procure, Carabinieri, politici e giornalisti, in Friuli, ma anche a Roma. La prima lettera nel maggio scorso, la seconda più recentemente a metà settembre. I plichi sono corredati da circa un centinaio di documenti: fatture, delibere, ordini di acquisto, tutti provenienti dagli uffici di Autovie Venete Spa, come del resto di Autovie sono la carta intestata e le buste con le quali sono arrivati i materiali. Oggi dopo alcuni mesi, ben tre Procure stanno indagando intorno alla vicenda.
Sono state operate acquisizioni di doc umenti e perquisizioni, ascoltate già numerose persone, forse anche imprenditori di note aziende edili friulane. Dalle Procure si nega, come ovvio in questi casi, vi siano soggetti indagati, ma in realtà quelli che in primo momento erano sembrati solo “veleni” contro Autovie Venete avrebbero trovato riscontri tali da consigliare agli inquirenti di approfondire le indagini. Procure e forze dell’ordine stanno quindi lavorando, eccome.
La Procura di Udine su disposizione del Pm Lorenzo Del Giudice ha spedito i carabinieri del ten. Fabio Pasquariello, destinatario a sua volta dei plichi in oggetto, negli uffici triestini di Autovie dove è stato sequestrato, fra l’altro materiale informatico che sarà vagliato, già in settimana, da un perito nominato dalla Procura di Udine. In realtà la motivazione ufficiale dell’inchiesta sarebbe quella relativa al reato di calunnia ai danni dell’ing. Stefano Svara, capo ufficio acquisti di Autovie Venete, che è però stato stranamente oggetto a sua volta di perquisizioni anche nella propria abitazione.

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