Era una tranquilla sera di maggio. Caldo, molto caldo raccontano; come fosse estate. Poi all’improvviso il boato e il pavimento che si muove sotto i piedi. 50 lunghissimi secondi che sono rimasti indelebili nelle menti di quanti erano lì e son riusciti a scappare o a mettersi al sicuro. Mille i morti della terra friulana ferita dall’Orcolat, il terremoto.
Un eccezionale documento di quella sera permette di rivivere il dramma e il terrore del boato del terremoto.
All’inizio una registrazione sonora della prima scossa del terremoto del Friuli. Un ragazzo di Tricesimo, Mario, stava riversando un brano dei Pink Floyd dal giradischi al registratore a cassette. Una intervista appena dopo il terremoto, un brano musicale e alla fine una spiegazione di cosa succedeva prima del Terremoto.