Transessualità e le nuove frontiere dei diritti 19 Novembre 21.00

Deperu, Arcigay Udine: “Il mondo gay deve molto alle persone transessuali, sempre in prima fila nelle battaglie per i diritti, dai moti di Stonewall del ’69 alle rivolte spagnole degli anni ’70. Non dimentichiamoci mai che tante delle attuali libertà della comunità lgbt, nascono dalla loro lotta”

Il 20 novembre di ogni anno, in tutto il mondo si celebra il Transgender Day of Remembrance, la ricorrenza voluta per commemorare tutte le vittime dell’odio e del pregiudizio dovuto alla transfobia.
Anche Arcigay e Arcilesbica Udine vogliono ricordare questa ricorrenza iniziata quattordici anni fa in seguito al brutale assassinio di una transessuale, Rita Hester, avvenuta a Boston nel 1998. E lo faranno con una serata, in programma lunedì 19 novembre alle 21 presso il circolo Arci Mi(s)kappa in via Bertaldia 38 a Udine, dal titolo “Transessualità, transgenitorialità e depatologizzazione: le nuove frontiere dei diritti”. Un titolo che subito spiega che non è di “vittime” che si vuole parlare, ma di persone coraggiose, della loro dignità e del significativo profondo del loro percorso di vita.
Oltre al presidente del Comitato provinciale Arcigay “Nuovi Passi”, Giacomo Deperu, che modererà l’incontro, interverranno Laurella Arietti del circolo Transgender Pink di Verona e candidata sindaco alle ultime elezioni della città scaligera, che si soffermerà (in videoconferenza) sul tema “Chi ha paura della depatologizzazione? Transessualismo, patologia o esperienza umana significativa?”. Tema quanto mai attuale, quello della depatologizzazione, in quanto proprio in questo periodo si sta discutendo per la formulazione del nuovo manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. “Oltre trecento associazioni al mondo – spiega Deperu – stanno chiedendo da anni la depatologizzazione del transessualismo, ovvero eliminarlo dai manuali psichiatrici come malattia per guardare oltre e scorgere l’esperienza di vita significativa che queste persone offrono a sé stesse e alla società tutta”.
Seguirà l’intervento di Laura Scati, psicologa e psicoterapeuta, consulente del Centro diagnosi e terapia disturbi di genere di Trieste, che parlerà del “percorso di transizione, terapie e sostegno psicologico”. Altro tema che verrà trattato nel corso della serata sarà quello della genitorialità delle persone transessuali. A intervenire sarà Antonella Nicosia, anche lei di Trieste, transessuale e genitore. Chiuderà l’incontro, prima del dibattito, la lettura di una toccante lettera di una mamma di un transessuale che racconterà della sua esperienza a fianco della figlia che ha iniziato il suo percorso di transizione verso il sesso maschile.
“Il mondo gay, e il movimento di liberazione omosessuale – dichiara ancora Deperu –, deve molto alle persone transessuali. Dalla rivolta neyworkese di Stonewall del 1969, quando Sylvia Rivera, insieme ad altre transessuali e gay, si ribellò per la prima volta alle continue angherie della polizia in un locale omosessuale, lo Stonewall Inn appunto, fino alle sanguinose manifestazioni di piazza delle transessuali spagnole negli anni Settanta. Tante delle attuali libertà della comunità gay, lesbica, bisessuale e transessuale, infatti, nascono dalla loro lotta e sono patrimonio di civiltà della società tutta. E noi – conclude – siamo al loro fianco e non dimentichiamo”.
La partecipazione alla conferenza è gratuita e l’ingresso al circolo Arci Mis(s)kappa, lo ricordiamo, è riservato ai soci.

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