Tricesimo: ritrovamenti romani, sotto il paese c’è una necropoli?

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Le prime notizie ufficiali sull’importante sito archeologico: un giovane e un adulto con resti di animali come offerte funerarie; facevano parte di una necropoli molto più vasta; rinvenute tre fornaci di 4 metri di diametro ciascuna

La zona di Tricesimo è stata abitata ininterrottamente, a partire dall’età romana fino ai giorni nostri. È quanto rivela l’importante campagna di indagini archeologiche avviata nell’aprile scorso, eseguita sotto il coordinamento scientifico di Roberto Micheli della Soprintendenza per i beni archeologici del Fvg. Gli studi sono ancora in corso ma è possibile, oggi e per la prima volta, dare alcune indicazioni più precise sugli eccezionali ritrovamenti localizzati in prossimità del cantiere per il posteggio interrato nel comune di Tricesimo, vicino al palazzo del Municipio.

Decisamente interessante il contesto produttivo portato in vista, con la presenza di tre grandi fornaci per la calce, ciascuna di circa 4 metri di diametro, risalenti all’epoca tardoantica. “Si tratta di strutture originariamente interrate, che dovevano svilupparsi fuori terra con coperture in muratura – spiega l’archeologa Angela Borzacconi, responsabile di scavo -. È molto probabile che la loro presenza fosse legata alla realizzazione di un grande cantiere nelle immediate adiacenze, così importante da rendere necessaria la costruzione di più impianti”. Dalle primissime indagini, pare che l’area sia stata frequentata anche in età altomedievale, probabilmente nel VI-VII secolo dopo Cristo: risalirebbero a quell’epoca, infatti, due sepolture, di un giovane e di adulto, deposte negli strati di abbandono della fornace, cioè quando la fornace non serviva più ed era stata riempita.

Le due sepolture sono ciò che resta di una necropoli molto più vasta che forse si sviluppava verso nord; nelle vicinanze sono stati rinvenuti resti di animali, forse da interpretare come offerte funerarie. Potrebbero trattarsi di un cavallo o di un bovino: lo accerteranno gli studi in corso.

L’indagine archeologica è stata possibile con l’impegno economico dell’amministrazione comunale. “Ringrazio la dottoressa Borzacconi e i suoi collaboratori, unitamente alla Sovrintendenza, per il lavoro che hanno svolto tenendo conto sia delle esigenze archeologiche che di quelle dell’amministrazione comunale che aveva la necessità di procedere con la realizzazione del parcheggio – dice il sindaco, Andrea Mansutti -. Sarà importante in futuro valorizzare quanto scoperto in seguito ai lavori, di cui purtroppo una parte è stata persa con la costruzione della vecchia scuola, demolita dopo il terremoto, attraverso alcuni pannelli informativi con delle fotografie o anche una piccola pubblicazione ad hoc. Lasciamo ora il tempo agli esperti di approfondire la conoscenza di quanto ritrovato che verrà presentato in modo approfondito nei mesi a venire”.