Trieste: 188 milioni per il porto di Trieste

63277_03.Serracchiani ManeschiLa sottoscrizione di una concessione sessantennale alla Trieste Marine Terminal (Tmt) del Molo Settimo al Porto di Trieste, collegata a “un investimento privato estremamente importante” è stata presentata oggi dalla presidente della Regione, Debora Serracchiani. Segue un investimento di Tmt pari a 188 milioni di euro, di cui una prima tranche di 100 “ha un preciso cronoprogramma”, ha precisato il commissario dell’Apt Zeno D’Agostino.

 

 

Il primo passo è l’allungamento di 100 metri per 400 metri di larghezza della banchina lato Sud, che vanta il maggior pescaggio del Mediterraneo (18 metri), in modo da permettere l’ormeggio contemporaneo di due navi da 14 mila Twenty-foot Equivalent Unit (TEU). Il secondo step prevede un ulteriore allungamento di 100 metri per 400 metri di larghezza, mentre altri 100 metri di lunghezza sono previsti nella terza fase, più 20 metri in larghezza, per consentire l’ormeggio delle navi feeder, quelle unità più piccole che possono collegare Trieste ai porti dell’Adriatico dai fondali più bassi.

Contemporaneamente ulteriori interventi riguardano le gru e altre infrastrutture. I preliminari dei lavori, che avranno inizio operativo nei primi mesi del 2017 per essere completati entro la fine del 2018, sono già iniziati con i carotaggi e gli abbattimenti di alcuni magazzini e di una rampa. Secondo Pierluigi Maneschi il Porto di Trieste deve valorizzare le procedure di sdoganamento e non limitarsi a essere scalo di transito, ma è “l’unico porto d’Italia che può crescere perché c’è un mercato di circa 5 milioni di contenitori al quale possiamo partecipare, e questo vorrebbe dire dar lavoro ad altre 1.000 persone”.

Attualmente TMT conta 185 dipendenti diretti e 3 uffici propri a Monaco, Vienna e Budapest, a riprova dell’importanza cruciale dei collegamenti ferroviari dello scalo triestino.