Trieste: Ocio alla truffa,raggiri in città

Due giovani donne, distinte, di bella presenza, hanno cercato ieri mattina di raggirare due anziane. Gli episodi sono successi in vicolo del Castagneto e in via Commerciale e, grazie allo spirito delle signore, non sono fortunatamente andati a buon fine i raggiri che avrebbero potuto arrecare danni non soltanto materiale alle stesse.

Nel primo caso una giovane ha citofonato e si è fatta aprire il portone dello stabile, ma l’atteggiamento deciso della signora ha fatto desistere la giovane che voleva entrare nell’appartamento per consegnare della posta. L’insistenza ha fatto sì che l’anziana ha minacciato di chiamare la Polizia e la giovane si è allontanata velocemente dallo stabile.

Poco dopo, in via Commerciale, un’altra giovane ha atteso sotto casa un’altra anziana e, al suo arrivo, l’ha accolta salutandola per cognome qualificandosi come una dipendente comunale incaricata di consegnare a titolo gratuito casseforti. Dovendo verificare l’ambiente dove collocarla, la giovane ha cercato con insistenza di salire e di entrare nell’appartamento della signora, la quale, esasperata, ha informato il marito che ha prontamente telefonato al 113.

Accortasi del tutto, la giovane si è prontamente dileguata e a nulla sono valse le ricerche effettuate in zona da parte del personale della Squadra Volante intervenuto.

Visto l’allarme sociale che questi episodi destano nella cittadinanza, si ricorda che dall’anno scorso è operativa in città la campagna di prevenzione contro le truffe a domicilio che vengono perpetrate per lo più nei confronti di quelle persone che vivono da sole e anziane. Denominata “Ocio alla truffa: io non ci casco”, questa campagna è sorta grazie all’Area promozione e protezione sociale del Comune, alla Polizia di Stato e alla società Televita, il cui progetto grafico è stato realizzato da alcuni studenti della facoltà di Scienze della Formazione dell’ateneo giuliano.

Al di là dell’attenzione da prestare sempre e comunque, la Questura invita la cittadinanza a telefonare tempestivamente al 113 in presenza di dette situazioni, architettate con l’utilizzo di disdicevoli raggiri che molto spesso fanno leva sui sentimenti e sulla sensibilità umana.

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