Trieste: vertice Letta-Putin

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L’Italia potrebbe guardare alla Russia per la vicenda Ilva. E domani a Trieste, quando il premier Letta assieme a gran parte del suo governo incontrerà il presidente Vladimir Putin e la delegazione dei ministri moscoviti per il vertice italo-russo, si inzierà a “sondare” il terreno. Il governo, con “Destinazione Italia”, punta proprio ad attrarre investimenti anche per le aree di crisi, si ricorda a Palazzo Chigi senza entrare ulteriormente nel dettaglio. Limitandosi a sottolineare che la Russia “è già presente nella siderurgia” italiana, ma lasciando intendere che anche il polo pugliese potrebbe essere tra i tanti temi da affrontare con Mosca. Il vertice di domani arriva dopo tre anni di mancati incontri per scadenze elettorali (l’ultimo a fine 2010) che dovrà segnare la “ripresa a cadenza regolare dei rapporti: politici, economici e culturali”, nel solco “della comune volontà di rapporti a tutto tondo”. Un vertice che “apre enormi possibilità” a relazioni “già ai massimi livelli”, ha spiegato oggi Letta all’agenzia Itar Tass. Con, ancora una volta, le relazioni economiche sotto i riflettori, come testimoniano i 20 accordi attesi domani, dall’energia all’industria, passando per la finanza. Sul tavolo atterrerà con ogni probabilità anche l’Alitalia dopo che Aeroflot sembrava essere tra la rosa di candidati, anche se poi ha fatto sapere di non essere interessata. A Palazzo Chigi, non ci si sbilancia ricordando però il refrain: il governo supporta la compagnia a trovare un gruppo internazionale per “garantire il suo sviluppo e una compagnia di bandiera che colleghi l’Italia con le capitali del mondo”. Come dire, anche di questo si potrebbe parlare con Putin. Con il presidente russo Letta parlerà di grandi temi internazionali anche in vista della prossima presidenza italiana dell’Unione europea. Una Ue che l’Italia di Letta vuole sia – ha ricordato il consigliere diplomatico del premier, Armando Varricchio – improntata sempre più a rapporti di “buon vicinato” con il gigante russo, perchè non “ci può essere stabilizzazione senza un buon rapporto con Mosca”: “Dobbiamo superare luoghi comuni e timori”, ha rimarcato oggi il premier. Ma il piatto forte del vertice sarà l’economia, con l’energia “settore chiave” con un Paese dal quale l’Italia importa circa 80 milioni di metri di cubi di gas al giorno e ha un interscambio che quest’anno sfiorerà i 30 miliardi. Sul tavolo domani accordi di settore, tecnologici e per il know-how. Ma c’è attesa anche per un faccia a faccia tra Putin e l’ad Eni Paolo Scaroni. “Si cerca un salto qualitativo” e “collaborazioni industriali”, è stato spiegato annunciando che domani ad accompagnare Letta a Trieste – scelta come simbolo di crocevia geopolitico con l’Europa dell’est – ci sarà il Gotha dell’imprenditoria italiana: dai grandi gruppi come Eni ed Enel o Unicredit, passando per Fiat, Poste e Fincantieri, alle società più piccole ma tecnologicamente avanzate che saranno protagoniste di un Business Forum a cui parteciperanno, nel pomeriggio, anche i due leader. Per promuovere il made in Italy, e non solo quello del lusso, in Russia. Ma anche attrarre investimenti e aprire strade in settori nuovi come la grande distribuzione. Il menù è ricchissimo. Ci sarà la firma di accordi tra il Fondo Strategico (Cdp) e l’omologo russo per una cooperazione in investimenti in equity fino a 1 miliardo (500 mln ciascuno), un’intesa tra Poste italiane e quelle russe nell’e-commerce, una tra Unicredit Russia e un istituto russo per portare 500 aziende italiane a investire nella Federazione nei prossimi 18 mesi. In pole position, tra i 20 accordi annunciati, anche quello tra Fincantieri – che il governo ha inserito nel piano di privatizzazioni con quotazione in borsa e ricapitalizzazione – e la Krylov, importante centro navale russo, per navi per l’esplorazione petrolifera. Molte intese anche in campo energetico, con Eni ed Enel ma anche molte società di ingegneristica coinvolte. Senza dimenticare di affrontare con il gigante dell’energia anche il nodo della rinegoziazione dei contratti take or pay. Perché è anche dalla sicurezza e dal prezzo dell’energia che dipende la competitività del sistema Italia. Ultimo punto il turismo: Letta e Putin daranno il via all’anno “incrociato” per far aumentare il flusso di russi, già a quota 800mila presenze l’anno, e spingere gli italiani a visitare la Federazione. E non solo Mosca e San Pietroburgo. Mentre Russia e Italia si confronteranno, nelle strade di Trieste a ricordare anche il tema dei diritti fondamentali ci sarà una manifestazione, quella dei gay. E c’è anche chi parla di un possibile blitz di Greenpeace dopo la vicenda Arctic Sunrise.

(dell’inviata Marina Perna) (ANSA)

FOTO: Alessandra Salvatori