Club friulano veicoli d’epoca: “una amatriciana per Amatrice” 18 settembre a Premariacco

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Ad ogni emergenza hanno sempre risposto prontamente e con generosità, e anche in occasione del terremoto nel centro Italia si sono subito mobilitati. I soci del Club friulano veicoli d’epoca (Cfve), sodalizio che riunisce oltre 400 collezionisti di vetture e moto d’altri tempi, molte delle quali di gran pregio, si sono mobilitati come tanti altri in Friuli per soccorrere le popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto che ha provocato 300 vittime e tanti disagi alle popolazioni colpite. Hanno scelto Amatrice, il centro più disastrato, per far pervenire tramite la Protezione Civile regionale il proprio aiuto solidale che si realizzerà con l’iniziativa “Una amatriciana per Amatrice” in programma domenica 18 settembre con inizio alle ore 12 a Premariacco, in collaborazione con la locale Cooperativa alimentare che si è subito attivata mettendo a disposizione risorse e locali.
Nella sede di via Fiore dei Liberi 30, infatti, verrà allestita una grande mensa per distribuire piatti di amatriciana non solo ai soci del Club, ma anche a quanti, associazioni e privati, stanno aderendo alla benefica iniziativa. Il vignaiolo di Spessa Sergio Scarbolo ha offerto il vino mentre la Cooperativa si sta adoperando per la migliore riuscita dell’evento che prevede un contributo di soli 7 euro a persona. Il ricavato sarà interamente devoluto alle esigenze più impellenti del Comune laziale attraverso la Protezione civile del Friuli VG.
Naturalmente, come è d’uso nelle iniziative del Club presieduto da Italo Zompicchiatti, saranno esposte vetture d’epoca di particolare pregio collezionistico nel parcheggio della Cooperativa per essere ammirate dai convenuti.
Si tratta di un’iniziativa straordinaria rispetto al programma annuale, ma, come detto, consueta per quanto riguarda la sensibilità del sodalizio rispetto alle calamità naturali che hanno colpito il Paese negli ultimi decenni. Il ricordo del 40ennale del terremoto in Friuli e della solidarietà ricevuta allora ha indotto il direttivo del Cfve a rispondere alla richiesta di aiuto provenienti da quelle zone disastrate.