Codici della Divina Commedia editati in Friuli in mostra a Cividale

Dopo più di cinquant’anni ritorna in Friuli Venezia Giulia il prezioso testo redatto da Nicolò de Claricini nel 1466. Si tratta di un testimone particolarmente importante della Commedia di Dante Alighieri, il solo trascritto e commentato in latino in regione. Completano la mostra altri manoscritti che testimoniano l’incidenza che l’opera del poeta fiorentino ebbe nella cultura friulana

È trascorso più di mezzo secolo da quando il prezioso codice miniato della Commedia dantesca trascritto dal nobile Nicolò de Claricini nel 1466 lasciò la villa di Bottenicco di Moimacco, nei pressi di Cividale, per trovare ricovero a Padova. Nel 1968, alla morte dell’ultima discendente della famiglia, Giuditta de Claricini Dornpacher, l’unico codice dantesco trascritto e commentato in latino della nostra regione diventò infatti proprietà, per lascito testamentario, della Biblioteca civica di Padova.
Ora, a distanza di oltre cinquant’anni, questo manoscritto corredato di miniature di particolare bellezza fa finalmente ritorno in patria per essere per la prima volta esposto al pubblico. L’occasione è data dalla mostra Codici friulani della Commedia. Un itinerario dantesco da Nicolò Claricini (1466) a Quirico Viviani (1823), accolta dal 19 settembre al 7 novembre 2021 nelle sale del Museo archeologico nazionale di Cividale e fiore all’occhiello del programma celebrativo ideato e organizzato dalla Fondazione Claricini Dornpacher in occasione del suo 50mo anno di attività e dei 700 anni della morte di Dante Alighieri.
La mostra, a cura di Matteo Venier, docente di Letteratura italiana del Rinascimento e realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine – Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale – il Museo archeologico nazionale di Cividale del Friuli e i Comuni di Cividale, Moimacco, San Daniele del Friuli e Udine, raduna per la prima volta tutti i codici danteschi attualmente conosciuti prodotti o custoditi in Friuli: oltre a quello un tempo proprietà della famiglia de Claricini – unico provatamente copiato in Friuli – sono infatti esposti altri quattro codici integri: il Fontanini della Biblioteca civica guarneriana di San Daniele del Friuli, risalente alla fine del secolo XIV-inizi secolo XV; il codice Bartoliniano dell’omonima biblioteca udinese; il codice Florio della fine secolo XIV, conservato nella biblioteca della Università degli Studi di Udine; il codice Sonnino, attualmente conservato a Roma ma precedentemente proprietà della biblioteca del Seminario di Udine. Vi è poi il frammento del Paradiso conservato nella biblioteca Civica Joppi di Udine.
Al nucleo dei codici danteschi sono affiancati poi alcuni manoscritti copiati in Friuli e connessi variamente con il poema dantesco che, seppure indirettamente, ne testimoniano la diffusione e la lettura.
“È la prima volta che l’antico codice Claricini ritorna nella nostra regione e lo fa nel contesto di una mostra unica nel suo genere – sottolinea il presidente della Fondazione de Claricini Dornpacher, Oldino Cernoia -. L’esposizione offre a tutti la possibilità di ammirare queste importantissime testimonianze della nostra cultura e della nostra storia, beni dal valore inestimabile che in questo modo diventano patrimonio di tutti”.
“Obiettivo principale di questa mostra – spiega il curatore Matteo Venier – è documentare e far conoscere al pubblico la fortuna e l’incidenza che l’opera di Dante ebbe nella cultura friulana tardo medievale, moderna e contemporanea. Ed è anche l’occasione per ripercorrere, attraverso appositi pannelli espositivi, la diffusa leggenda del soggiorno di Dante in Friuli all’epoca del patriarca Pagano della Torre”.
Completa l’esposizione un video che offre al pubblico la lettura di alcuni passi danteschi a cura di Angelo Floramo (Inferno), Antonella Sbuelz (Purgatorio) e Gian Mario Villalta (Paradiso).
Il ricco programma di iniziative dantesche organizzato dalla Fondazione de Claricini Dornpacher continuerà con il convegno internazionale di studi “Oltre la Commedia: Dante nel Trecento. L’opera filosofica, lirica, la ricezione in Friuli”, in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine, in programma dal 30 settembre al 2 ottobre fra Udine, Cividale e Bottenicco di Moimacco. Oltre a mostre, incontri, conferenze e spettacoli che, per tutto il 2021, avranno sempre come tema conduttore la figura e le opere dantesche e si svolgeranno a Bottenicco di Moimacco, Cividale del Friuli, Udine, Pordenone e Tolmino

Dal 19 settembre al 7 novembre 2021 al Museo archeologico nazionale di Cividale