Mostra Illegio: Serracchiani, successo grazie a impegno comune

Udine, 9 ott – “Amanti. Passioni umane e divine”, la mostra
organizzata a Illegio dal Comitato di San Floriano, chiude con un
exploit: 37mila persone hanno raggiunto dal 21 maggio a ieri il
piccolo borgo tolmezzino che conta 360 abitanti.

Un incremento di presenze del 66% rispetto allo scorso anno,
costituito per poco meno di un terzo da visitatori della regione,
per più di un terzo provenienti da fuori regione e meno di un
terzo dall’estero: da Austria, Baviera, Belgio ma addirittura
dalla Svezia, con una prenotazione ad hoc di una comitiva
attratta proprio dalla 13. mostra che ha esposto 42 opere, tra
cui prestigiosi capolavori prestati da musei e collezionisti
internazionali.

I dati e il bilancio della mostra sono stati resi noti oggi dal
presidente del Comitato di San Floriano, mons. Angelo Zanello, e
dal curatore, don Alessio Geretti, alla presenza della presidente
della Regione, Debora Serracchiani, e di Vittorio Sgarbi, “da
sempre visitatore appassionato delle esposizioni di Illegio, un
luogo piccolo dove – ha detto il critico – due sacerdoti hanno
portato grandi idee”.

“Quella di Illegio – ha affermato Serracchiani – è una storia di
successo, che dobbiamo fare conoscere e contribuire ad
arricchire, e che racconta come si può promuovere eventi d’arte
in un piccolo centro di montagna, rendendolo estremamente
attrattivo: credo che la collaborazione tra l’amministrazione
regionale e il Comitato di San Floriano, che si è andata
intensificando in questi anni, abbia colto il senso di quella che
è una vera e propria missione collettiva di tutta la comunità di
Illegio, di Tolmezzo, della Carnia, che si realizza ogni anno e
che continua a dare frutti”.

Nel citare “lo strabiliante” dato di 37 mila presenze e nel
ringraziare la Regione per il sostegno al Comitato, mons. Zanello
ha ricordato le novità che quest’anno hanno accompagnato il
grande successo della mostra: il corso di perfezionamento “Eikon.
Iconografia e iconologia teologica”, attivato presso l’Università
degli studi di Udine per l’anno accademico 2016-2017,
l’allestimento del book shop, “reso possibile da un’alleanza tra
impresa e mondo della cultura” e la presenza di una trentina di
giovani guide, protagoniste di un percorso di formazione che ha
lasciato “segni profondi”.

Per Geretti questo successo è il “frutto del lavoro di tanti
anni, della propagazione di una fama positiva e anche di un tema
che ha toccato corde particolarmente sensibili per la vita delle
persone”.

“Ad Illegio si viene animati dall’esigenza di una meditazione non
banale, un contatto con il bello che richiede concentrazione e
impegno: alla fine del percorso i visitatori ci comunicano la
percezione di aver ricevuto un bene prezioso”, ha evidenziato
Geretti, ricordando, tra l’altro, che un’esposizione come quella
appena conclusa permette anche a eminenti studiosi di avvicinare
capolavori ordinariamente inaccessibili.

Molte le attestazioni che dimostrano come Illegio stia diventando
“un caso di studio”: dall’interesse degli organizzatori di
InspiringPr, il festival delle relazioni pubbliche e dei
linguaggi di Venezia, a quella dell’associazione industriali
della Catalogna che considerano Illegio un vero e proprio
“modello imprenditoriale” da imitare, fino ai contatti in corso
per renderlo protagonista di un docufilm.

“Illegio, molto inaccessibile ma profondamente poetica, va
preservata, tutelata e ritenuta un bene prezioso del Friuli
Venezia Giulia”, ha sottolineato Sgarbi, che dopo essersi
soffermato sulle eccellenze artistiche presenti nella mostra,
“dal tema provocatorio, e anche per questo di grande attrazione”,
ha speso parole di elogio anche per l’iniziativa, illustrata dal
sindaco di Tolmezzo, Francesco Brollo, di promozione del Cammino
verso la chiesa di San Floriano, “un’ascesa non solo verso la
bellezza, ma anche dello spirito verso la fede”.

Tra le opere che maggiormente hanno colpito il critico nella
visita alla mostra c’è “L’allegoria della castità”, “un’opera di
un autore pressoché sconosciuto ma di grande suggestione”.

“In generale sono molte le opere notevoli, ma nell’ultima sezione
dedicata al matrimonio mistico, ho particolarmente apprezzato il
dipinto dell’anonimo bolognese della collezione del critico
Roberto Longhi, che fu mio maestro”.
ARC/EP/fc

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