22 milioni di euro la stima dei danni alle attività produttive della provincia di Udine

Ammonta a oltre 22 milioni di euro la stima dei danni patiti dalle attività produttive della provincia di Udine in seguito ai violenti nubifragi che hanno colpito il territorio il 24 e il 25 luglio scorsi. E le aziende coinvolte sono circa 300.

I locali aziendali (magazzini, capannoni e siti produttivi in genere) come anche i mezzi utilizzati dalle imprese per la produzione e le riserve di magazzino o le merci sono stati danneggiati dalla furia della grandine e del vento, prima, e dalle torrenziali piogge, poi. Tali eventi atmosferici hanno messo in ginocchio la produttività delle imprese non solamente durante le giornate del 24 e del 25 luglio, ma anche nei giorni seguenti, in quanto le imprese, prima di poter riprendere la loro attività, hanno dovuto mettere in sicurezza i propri capannoni, riparando le macchine. I danni subiti dalle imprese sono dunque costituiti sia da quelli direttamente conseguenza del fenomeno meteorologico, sia da quelli indiretti, ovvero la mancata produttività per diversi giorni, se non addirittura mesi, per riparare capannoni, macchinari e rimpiazzare la materia prima divenuta inutilizzabile.   

A presentare un primo quadro economico della situazione – desunto dalle segnalazioni raccolte direttamente dalle imprese associate insediate nei Comuni colpiti dall’eccezionale ondata di maltempo e destinato molto probabilmente ad essere rivisto al rialzo – la vicepresidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, che ha partecipato all’incontro con le categorie economiche promosso oggi in Regione dagli assessori Sergio Emidio Bini e Riccardo Riccardi per fare il punto sulle conseguenze della tempesta della scorsa settimana.

“Confindustria Udine – afferma Anna Mareschi Danieli – si è attivata nell’immediatezza dei fatti chiedendo alle imprese di segnalare i beni danneggiati con relativa stima economica, al fine di promuovere la tempestiva attivazione di strumenti di ristoro presso le autorità competenti. Ringraziamo, dunque, la Regione per aver convocato velocemente questo tavolo di confronto e per aver già stanziato una cifra consistente con la manovra di assestamento di bilancio appena approvata. Risorse importanti, che purtroppo non saranno sufficienti. Garantire risorse adeguate e straordinarie, nonché assicurare tempi rapidi e procedure burocratiche snelle nell’erogazione dei fondi sono i principali obiettivi da perseguire nell’immediato. I danni subiti dalle imprese sono ingenti e, per ripartire, le aziende devono essere accompagnate da un intervento organico delle Istituzioni. Su tale premessa Confindustria Udine ha elaborato alcune proposte per cercare di orientare e rendere il più efficiente possibile l’intervento regionale. Di seguito le proposte da adottare, sia congiuntamente che disgiuntamente”. 

Possibile richiesta Stato emergenziale 

La Regione, consultati i Comuni colpiti per il conteggio e quantificazione dei danni subiti, può valutare la trasmissione al Governo dell’attivazione dello Stato di emergenza nazionale secondo le disposizioni del d.lgs. n.1 del 2 gennaio 2018: Codice della Protezione Civile (artt. 7- 24-25 relativi alle tipologie degli eventi emergenziali di protezione civile e ai poteri emergenziali). Lo stato emergenziale può durare fino ad un massimo di 12 mesi, rinnovabile una sola volta per ulteriori 12 mesi, da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri. 

Strumenti finanziari per anticipo liquidità 

Al fine di garantire una rapida ripresa dell’operatività, le aziende dovranno intervenire immediatamente con mezzi propri alla riparazione degli immobili e alla sostituzione dei beni danneggiati, in attesa di ricevere ristori e risarcimenti. 

Dovendo esporsi finanziariamente, riteniamo possa essere utile adattare gli strumenti regionali di accesso al credito alle specifiche esigenze di liquidità dovute allo stato emergenziale. In particolare, si potrebbero adottare le seguenti misure: 

Sospensione finanziamenti agevolati Frie, investimento e sviluppo liquidità e consolidamento passività 

Le aziende che hanno in essere i finanziamenti agevolati regionali del Frie, del Fondo investimento e sviluppo e degli strumenti per il credito e la liquidità e il consolidamento passività potrebbero usufruire di una sospensione del pagamento delle rate per 18 mesi. 

Finanziamenti agevolati per sostenere le esigenze di credito a breve e medio termine 

Alle aziende che presentano autodichiarazione sui danni subiti dagli eventi atmosferici calamitosi, la Regione potrebbe concedere finanziamenti agevolati a breve e medio termine per esigenze di liquidità a condizioni particolarmente vantaggiose, ossia con un tasso finito come indicato nella seguente tabella: 

Tipologia beneficiario Finanziamento <36 mesi Finanziamento 36 mesi><5 anni 
PMI 0,50% 1% 
Grandi imprese 1% 2% 

Garanzie alle PMI da parte dei Confidi regionali 

Sui finanziamenti richiesti dalle imprese per far fronte all’emergenza dovuta agli eventi atmosferici avversi, la Regione potrebbe concedere, tramite il sistema regionale dei Confidi, garanzie a condizioni agevolate. Il tasso applicato segue le dinamiche di quello per i finanziamenti agevolati: 

Tipologia beneficiario Finanziamento <36 mesi Finanziamento 36 mesi><5 anni 
PMI 0,50% 1% 
Grandi imprese 1% 2% 

Fideiussioni per anticipi 

La Regione potrebbe intervenire istituendo apposite fideiussioni per le anticipazioni richieste dalle aziende alle banche per il periodo fino alla liquidazione di ristori e risarcimenti. L’intervento agevolativo si applicherebbe sia alle commissioni sia al tasso. 

Fondo perduto  

Si potrebbero concedere ristori nella forma di contributi a fondo perso sulla base dell’entità del danno subito e rimasto a carico dell’azienda nella misura non inferiore del 15%.  

Cassa integrazione guadagni straordinaria 

La necessità di rimettere in sicurezza gli stabilimenti porta necessariamente a un fermo produttivo e per tale ragione deve essere attivata la Cassa integrazione guadagni straordinaria.  

Azzeramento IRAP 2023 

L’azzeramento dell’IRAP nel 2023 per le aziende ubicate nei Comuni ricompresi nel decreto del MEF di prossima pubblicazione.